Creati diversi aquiloni alla Cavarzerani, i rifugiati ‘toccano’ finalmente il cielo

Iniziativa particolare all'interno del Cara di Udine per la Giornata Mondiale del Rifugiato
Redazione

Giovedì 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, numerose iniziative sono state organizzate nei centri di accoglienza per celebrare i valori di una società inclusiva e solidale. E un’iniziativa speciale è stata organizzata anche all’interno dell’ex caserma Cavarzerani di Udine, gestito dal Consorzio Matrix.

All’interno del Cara di via Cividale l’attività prevista era quella di rimettere idealmente in contatto, attraverso la creazione di alcuni aquilone, i tanti ospiti del centro con le proprie origini e i propri familiari. Un viaggio di fantasia che li ha riportati per qualche ora indietro nel tempo. Attraverso il gioco, i rifugiati hanno potuto rimettersi in contatto con quel mondo che si sono lasciati alle spalle che rappresenta i legami, gli affetti, le tradizioni e i ricordi a loro più cari. Un’iniziativa particolare, voluta per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano la propria casa, i propri giochi e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.

Armati di cannette di bambù, filo da pesca e teli leggeri di plastica, gli ospiti hanno realizzato diversi aquiloni, supportati dall’arteterapeuta, dallo psicologo dell’insegnante di italiano che unitamente al resto dell’equipe del Consorzio, quotidianamente lavorano accanto agli ospiti. Vederli correre e giocare tra loro, ha sicuramente riportato quel mondo lontano, inevitabilmente più vicino e sicuro. Ritoccare con le proprie mani quel mondo proibito proprio durante la giornata del profugo, ha voluto sicuramente rilanciare quel messaggio di speranza e di elevazione di cui tutta l’umanità oggi ha bisogno.

Dietro ogni persona c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche di chi è riuscito a ricostruire il proprio futuro, portando il proprio contributo alla società che lo ha accolto. 

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