“Affidare la prossima legge di bilancio alle mani di Grillo e Renzi sarebbe un azzardo dai rischi altissimi per il nostro Paese.” Lo dichiara il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “Si tratterebbe – secondo il Presidente della Regione – di un compromesso che, pur di impedire ai cittadini di esprimere la propria volontà tornando al voto, condannerebbe l’Italia a ulteriori anni di immobilismo: una prospettiva contraria a quella suggerita dalla Lega, che riconosce la centralità degli investimenti e di iniziative ‘shock’ per rilanciare l’economia e l’occupazione.”
La crisi di Governo
Tutto nasce dall’apertura ai pentastellati del senatore dem ed ex premier Matteo Renzi, che punta ad un esecutivo “di scopo”, un Governo istituzionale che eviti la crisi economica e finanziaria e che scongiuri il rischio dell’aumento dell’Iva. Una posizione affatto condivisa dal segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, il quale spinge perché si vada subito al voto e dice no all’ipotesi di un Governo targato Pd-Movimento 5 Stelle. Il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio indica come priorità l’approvazione immediata da parte della Camera del taglio di 345 parlamentari. Solo dopo il confronto in Aula, per “fare la conta” e capire chi voglia sfiduciare Giuseppe Conte. La Lega vuole il voto subito e Matteo Salvini afferma di avere la “sua” manovra economica già pronta, con la riduzione delle tasse del 15% per milioni di lavoratori, la pace fiscale con Equitalia per milioni di cittadini e nessun aumento dell’Iva.