Di Maio a Trieste: fumata grigia sul futuro dell’Adriatico

Rinviato a gennaio il possibile accordo a tre sullo sfruttamento delle risorse marine
Andrea Pierini
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Nulla di fatto, se ne riparla a gennaio. Il vertice trilaterale Italia, Croazia e Slovenia tenutosi questa mattina a Trieste ha solamente posto le basi per avviare una discussione che si terrà tra un mese nella capitale sulle delimitazione delle Zone economiche esclusive (Zee) dell’Adriatico. Al vertice i ministri degli esteri di Slovenia Anže Logar, Croazia Gordan Grlić-Radman e Luigi Di Maio il quale entrando e uscendo non ha rilasciato dichiarazioni.

Sono passati per un brevissimo incontro con Di Maio anche il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, il quale ha portato un saluto fuori programma ai tre ministri ringraziandoli di aver scelto Trieste e rimarcando il ruolo strategico del Friuli Venezia Giulia che deve svolgere un ruolo di primo piano come ponte di collegamento tra tutti i mondi che compongono l’est e il centro europa. Presente anche il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli in qualità di padrone di casa il quale si è soffermato alcuni minuti con Di Maio.

La zona economica esclusiva prevede la possibilità per un paese di sfruttare le risorse naturali imponendo però al contempo la responsabilità del mantenimento degli stock ittici. L’area previsto è di 200 miglia nautiche, essendo l’adriatico largo 150 miglia si lavora per un accordo soprattutto con la Croazia. L’unico a fermarsi con i giornalista, in maggioranza sloveni e croati è stato Anže Logar il quale ha confermato l’obiettivo di arrivare a un percorso condiviso nei prossimi mesi.

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