Differenziata, Legambiente spinge per il porta a porta anche a Trieste

"Ritardo storico. Il Comune deve cambiare totta"
Redazione

Il Circolo Verdeazzurro Legambiente Trieste chiede di introdurre il sistema ‘porta a porta’ a Trieste. Con una nota, il presidente dell’associazione ambientalista, Andrea Wehrenfennig, ha fatto il punto sui ritardi della raccolta differenziata. Trieste risulta, infatti, fanalino di coda tra le città capoluogo in regione.  

“Siamo veramente così bravi nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani?”, si domanda Wehrenfennig. 

“Il recente rapporto di AcegasApsAmga non fornisce dati per i singoli Comuni serviti. Dal Piccolo apprendiamo che si definisce la quota raggiunta a Trieste “buona”, ma a noi di Legambiente Trieste non sembra tanto buona. Il dato fornito da Arpa FVG per la quota del Comune di Trieste nel 2019 è del 44,18%, molto lontana dai livelli raggiunti dagli altri capoluoghi: Gorizia al 65,2%, Udine al 65,39% e il risultato “stratosferico” dell’86,11% di Pordenone.

C’è un motivo per il ritardo storico di Trieste. Siamo partiti molto tardi con la raccolta dell’umido, e non siamo ancora arrivati al porta a porta (che invece avanza con successo negli altri Comuni della provincia di Trieste).

Proprio i numeri ci mostrano che solo col porta a porta potremmo raggiungere l’obiettivo del 65% (fissato dalla Legge italiana per il 2012 ed evidentemente mancato) e l’obiettivo meno ambizioso del 55% fissato dall’Unione Europea per il 2025.

La responsabilità di questo scarso risultato è di AcegasApsAmga o del Comune di Trieste? Dai dati vediamo che in altre città, paragonabili a Trieste, le aziende del Gruppo Hera / AcegasApmAmga ottengono risultati migliori, anche grazie al porta a porta: a Padova nel 2018 avevano raggiunto il 55,2 % di raccolta differenziata, a Bologna nel 2019 il 54,4% nel Comune e il 67,5 nel solo centro storico. Ma, come dimostrano Pordenone e tanti comuni del pordenonese, si può fare molto di più. Nel Comune di Treviso un’altra azienda ha raccolto in modo differenziato l’86,1% dei rifiuti nel 2019.

In sintesi, l’AcegasApsAmga può migliorare la raccolta a Trieste, ad esempio servendo meglio aree della città che ancora sono sprovviste dei contenitori per la differenziata, ma è il Comune che deve cambiare rotta e prendere atto del ritardo, culturale e politico, che comporta anche maggiori costi per i cittadini (tasse più alte e risultati peggiori: oltre al danno, la beffa!).

Si può introdurre il porta a porta anche per aree e gradualmente, ma bisogna decidere e iniziare subito, anche a Trieste!”

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