«Dobbiamo pensare ai nostri giovani. Non possiamo aiutare i migranti clandestini»

Il commento del sindaco di Gonars Ivan Diego Boemo che questa mattina ha preso parte all'incontro con il ministro Lamorgese
Redazione

Anche il sindaco di Gonars, Ivan Diego Boemo, ha preso parte questa mattina all’incontro con il ministro Lamorgese, a Trieste, insieme ai primi cittadini della provincia di Udine interessati dal problema dei migranti non accompagnati rintracciati sui territori municipali.

“Ringrazio il ministro per aver accolto l’appello a venire in Friuli Venezia Giulia, appello che feci nell’immediata situazione di emergenza che ha visto noi primi cittadini a occuparci direttamente di questi giovani. Un ringraziamento anche a Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, per l’interesse dimostrato fin da subito a cercare una soluzione”. 

È stato un incontro che Boemo giudica molto positivo.

“Nel mio intervento ho voluto ribadire l’importanza di modificare la legge Zampa e Il ministro Lamorgese ha accolto la richiesta: ci sarà quindi in futuro la possibilità di identificare un migrante che si dichiara minore in base a esami medici giudicati prima non eseguibili perché invasivi sugli under 18″. 

“Lamorgese ha dato conferma anche per la richiesta fatta di maggiore impiego di forze di polizia ai confini, per monitorare i valichi di minore frequentazione, utilizzati comunque dai trafficanti di uomini. Così come ha assicurato che l’Esercito presidierà la regionale 56 e la regionale 54, le due arterie lungo le quali vengono abbandonati i cittadini in ingresso in Friuli dalla Rotta Balcanica”. 

“Ho ricordato al ministro – dice Boemo – che la mia comunità si è trovata in una situazione di emergenza con 100 clandestini rintracciati, di cui 54 minori, di cui due positivi al Covid-19, in un momento in cui non c’era una direttiva. Adesso la situazione è diversa, è cambiata. Rimane l’emergenza”.

Il ministro si è reso conto della situazione in cui si trova il Friuli Venezia Giulia. “Personalmente mi sento di dire che i nostri nonni hanno lavorato tanto in passato per garantire a noi, oggi adulti, una vita di benessere. A fronte della situazione economica che stiamo vivendo adesso, con il debito pubblico al 160% in Italia, non ci sentiamo nelle loro condizioni: dobbiamo aiutare i nostri giovani. Purtroppo non possiamo anche occuparci di cittadini migranti. E di questo sono profondamente addolorato e moralmente abbattuto. Il fenomeno dell’immigrazione è cambiato. Sono cambiate le condizioni economiche e sono cambiate le condizioni sanitarie. Un cambio che non tutti i sindaci riescono a cogliere e ad accettare”.

 

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia