Dopo Dugin, a Udine arriva anche il fondatore della Nouvelle Droite

Si intitola 'Identitas Fede e Scienza' ed è il nuovo convegno che la città di Udine si appresta ad ospitare al Teatro Giovanni da Udine. La conferenza, fissata alle 16 di martedì ...
Giancarlo Virgilio

Dopo l’arrivo di Dugin, Udine si appresta ad ospitare un altro dei massimi intellettuali della destra europea, Alain De Benoist, il fondatore della Nuova Destra francese.

Si intitola ‘Identitas Fede e Scienza’ ed è il nuovo convegno che la città di Udine si appresta ad accogliere al Teatro Giovanni da Udine. La conferenza, fissata alle 16 di martedì prossimo 31 marzo, è stata organizzata dal filosofo di Moggio Udinese Emanuele Franz, lo stesso promotore che il 15 giugno scorso portò – non senza polemiche – all’interno del castello del capoluogo friulano, il discusso filosofo russo Aleksandr Dugin, il cosiddetto ideologo sovranista di Putin.

Come la data precedente, anche la nuova conferenza, sempre tutta rigorosamente al maschile, accenderà le polemiche, visto che vede nuovamente il sostegno della Giunta Fontanini, oltre al patrocinio della Regione Fvg. Scorrendo la lista degli invitati, infatti, non può non cadere l’occhio su un ospite in particolare, ovvero Alain De Benoist, uno dei massimi intellettuali della destra francese, ideologo negli anni ’70-’80 dei movimenti neofascisti pan-europei, oltre che teorico di una forma di razzismo definito ‘culturalista’ non limitato all’area neofascista. 

Oltre al filosofo transalpino, diversi altri nomi illustri presenzieranno alla giornata: il giornalista Marcello Veneziani, il cantautore Angelo Branduardi, il matematico Piergiorgio Odifreddi,  il vicario generale dell’Arcidiocesi di Udine, Monsignor Guido Genero e il neurologo pro-vita Gian Luigi Gigli. All’appuntamento non mancheranno, inoltre, gli interventi registrati con personalità illustri, quali il Dalai Lama, Noam Chomsky, Reinhold Messner, Antonio Zichichi, il monaco tibetano Norbu Rinpoche, il premio Pulizer Douglas Hofstadter e premi Nobel Werner Arber, Brian Josephso e Stevem Weiberg.

“Si tratta di quasi un anno di lavoro, per farlo ho attraversato oceani e superato montagne, visitato tre continenti, coinvolgendo Premi Nobel e personalità da 6 nazioni con ben 18 interventi– ha commentato Emanuele Franz presentando il programma-. Non è stato facile perché io non ho uno staff, lavoro da solo con pochi mezzi e vivo accanto al Fuoco in un piccolo paese in montagna di mille anime. Ma ho scelto nella vita di occuparmi dell’Amore per la Conoscenza ed è inevitabile per me interrogare gli uomini come fece Diogene che viveva con poco e interrogava il mondo. E’ un dovere morale – ha poi concluso – invitare le persone alla riflessione su chi siamo e dove stiamo andando”.

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