Il Governo si sta confrontando con i capidelegazione, il Comitato tecnico scientifico e le Regioni, per la stesura di un nuovo Dpcm per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19 in Italia. Il decreto potrebbe essere firmato già in serata anche se restano aperti alcuni punti nodali come l’obbligo di chiudere bar e ristoranti dalle 18. Al momento è al vaglio un primo step con chiusura alle 22. Dubbi anche sulla possibilità di chiudere i centri commerciali, non i supermercati, durante il weekend. Nel nuovo Dpcm, inoltre, viene «fortemente raccomandato» lo stop agli spostamenti al di fuori del comune di residenza se non per motivi legati alla salute, al lavoro o di necessità (come ad esempio la mancanza di un supermercato). I provvedimenti per le attività legate alla ristorazione comunque non entreranno in vigore prima di lunedì.
Tra le nuove limitazioni troviamo:
- Da lunedì i bar, i ristoranti, i pub, le gelaterie e le pasticcerie potranno essere aperte dalle 5 alle 18, sono sospese la domenica e i giorni festivi. Il consumo al tavolo sarà consentito al massimo fino a quattro persone ad eccezione dei conviventi. La ristorazione è consentita oltre alle 18 all’interno degli alberghi ed esclusivamente per gli ospiti. Nessun limite invece per la consegna a domicilio mentre fino alle 24 è consentito l’asporto.
- Sospensione per le attività di palestre, piscine e centri benessere e termali.
- Sospensione dei convegni, dei congressi e degli eventi ad eccezione di quelli a distanza e di quelli di carattere nazionale.
- Sospensione delle attività dei parchi di divertimento e tematici.
- Sospensione delle sale giochi e sale scommesse.
- Sospensione degli spettacoli all’aperto, dei teatri, dei concerti e dei cinema anche all’aperto.
- Restano vietate le competizioni sportive salvo l’attività agonistica autorizzata dal Coni.
- È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.