Rischiò la vita con l’ecstasy, ecco la sua testimonianza

a ragazza, che dopo aver assunto ecstasy tagliata con veleno per topi nel 1999 ha rischiato di morire, gira l’Italia raccontando la sua storia ai giovani, anche con un film. Lo ha fatto anche a Porden...
Carmine Sicondolfi

“Io non sono nessuno per dirvi di non drogarvi, ma se deciderete di farlo sarete davvero pronti a pagarne le conseguenze sul vostro corpo?”. Con queste parole, Giorgia Benusiglio ha portato sabato 6 aprile la propria forte testimonianza al Palasport Franco Gallini, in occasione dell’incontro organizzato da Insieme per Pordenone Volley in collaborazione con il Rotary International Distretto 2060 Interact, Rotaract, Rotary di Pordenone, con il patrocinio del Comune di Pordenone. Una storia di vita emozionante, che ha tenuto incollati moltissimi pordenonesi, giovani ed adulti, che hanno riempito le gradinate del Palasport di via Ungaresca, alla presenza del primo cittadino di Pordenone, Alessandro Ciriani, del consigliere regionale Alessandro Basso, del vice presidente Fipav regionale Silvano Zilli e di numerose autorità civili.

Nel 1999, Giorgia all’età di diciassette anni viene miracolosamente salvata, grazie ad un trapianto di fegato, dopo aver assunto una mezza pasticca di ecstasy, contenente veleno per topi. È bastata questa piccola quantità di droga, assunta quell’unica volta, a provocare nella giovane un’epatite tossica fulminante e a ridurla in fin di vita. Da allora infatti, Giorgia ha deciso di impegnarsi per sensibilizzare genitori e ragazzi sul consumo di droghe. Ha tenuto più di 3.000 conferenze e ogni anno incontra circa 90.000 ragazzi, portando la propria testimonianza e anche qualcosa di più: Giorgia si mette a nudo offrendo i propri sentimenti e le proprie emozioni ai giovani, per aiutarli a capire le gravi conseguenze di quella che spesso è considerata e quindi quasi tollerata, una assunzione occasionale di droga, una trasgressione di una sera.

Dal mese di marzo in tutte le sale d’Italia è in proiezione il film ‘La mia seconda volta’, inspirato alla storia di Giorgia. “Con il produttore Simone Riccioni – spiega – abbiamo deciso di fare una cosa alternativa, ancora più grande: una campagna nazionale antidroga, coinvolgendo più di 200mila studenti di tutta Italia. Faremo una sorta di flash mob, di protesta pacifica. Andranno con le scuole, quindi con i professori, al cinema. I protagonisti saranno loro ma è ovvio che da due anni stanno collaborando insegnanti, genitori, dirigenti, tutti uniti”, conclude Giorgia.

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