Due squilli e arriva la cocaina, porta a porta: 2 coppie in manette, 7 persone indagate

La direzione Distrettuale Antimafia è la squadra mobile della Questura hanno smantellato un'organizzazione ben strutturata dispaccio casalingo della droga
Redazione

Operazione “Red Horn”. Spaccio di cocaina a Trieste: la Polizia di Stato arresta due coppie di coniugi.

È il bilancio di un’articolata indagine della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e svolta dalla sezione antidroga della Squadra Mobile della Questura.

Sono quattro le persone arrestate in esecuzione di una ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa dal Gip di Trieste, Massimo Tomassini, su richiesta del Pubblico Ministero, Massimo De Bortoli, titolare del fascicolo processuale nell’ambito del quale gli investigatori della Squadra Mobile hanno accertato un giro di spaccio di cocaina.

Sette in totale gli indagati.

I quattro tratti in arresto sono due coppie di coniugi, due albanesi (lui 84 anni, pregiudicato, lei 55 anni) due italiani (lui 56 anni, pregiudicato e lei 53).

I primi due rifornivano di droga la coppia italiana che dal loro appartamento ha effetuato numerose cessioni a terzi, che assumevano lo stupefacente o lo cedevano a loro volta ad altri consumatori.

L’abitazione era divenuta un supermercato della droga; uno riceveva quantitativi di coca che, poi, consegnava a terzi, a fronte della corresponsione del dovuto. Uno spaccio “casalingo” ma gestito in modo professionale ed organizzato. A carico di un indagato, già ai domiciliari per reati di droga, sono stati contestati 58 capi di imputazione relativi ad altrettanti episodi di spaccio commessi dal giugno del 2019 al marzo del 2020.

Molto accorti nelle comunicazioni, tra i protagonisti della vicenda vigeva un codice di comunicazione finalizzato a eludere le investigazioni: due squilli ai fornitori e subito dopo la droga da spacciare veniva portata a casa a casa dalla coppia albanese.

Fondamentali le attività di intercettazione durante le quali i soggetti ordinavano lo stupefacente in modo criptico, seppur con metodicità. Nel corso delle indagini, sono stati effettuati tre sequestri di cocaina a carico degli acquirenti, uno dei quali è stato anche tratto in arresto, poiché in possesso di circa grammi 15 di cocaina, mentre gli altri due sono stati indagati in stato di libertà.

Solo in alcuni casi lo stupefacente veniva consegnato fuori dall’abitazione, direttamente al domicilio di qualche acquirente.

Uno degli indagati era già stato tratto in arresto nell’ottobre del 2018, nell’ambito dell’operazione “White Car”, condotta dalla Squadra Mobile e dal Reparto Investigativo dei Carabinieri di Trieste, a conclusione di indagini dirette dalla Procura della Repubblica Dda di Trieste a seguito delle quali il Gip aveva emesso un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari a carico di 17 tra uomini e donne, indagati a vario titolo per associazione finalizzata al traffico di droga e detenzione a fini di spaccio di stupefacenti.

Dei quattro arrestati, due sono stati condotti in carcere e due sono agli arresti domiciliari nelle loro abitazioni.

Foto d’archivio

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