«E ai clandestini non si fa un c***o». Dj si scaglia contro gli agenti: locale chiuso per 30 giorni

"Ai clandestini non si fa un c***o". Indagato il disk jockey che ha schernito al microfono gli agenti tra gli applausi dei 150 clienti presenti
Paola Treppo
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Questa mattina, gli agenti della Questura di Pordenone hanno eseguito il provvedimento di chiusura per trenta giorni disposto dal Questore Marco Odorisio nei confronti del Carnoso Garden & Grill di Roveredo in Piano.

Nella serata di venerdì 30 luglio, la Polizia di Stato aveva effettuato un controllo nel locale, dove erano presenti 150 persone, alcune intente a ballare senza mascherina e senza distanziamento, con un dj alla consolle. Una decina di ragazze con body sgambato, alcune intente a ballare e altre che giravano per i tavoli, si sono dileguate all’arrivo degli agenti, rendendosi irreperibili. Riscontrate le violazioni delle norme anti-Covid, l’attività era stata chiusa per cinque giorni.

Da successivi accertamenti, è emerso che il locale non aveva le autorizzazioni per svolgere attività da ballo. E ancora, come documentato dalle videoriprese degli operatori della Polizia Scientifica e dagli atti del funzionario della Questura, sono state accertate gravi condotte nei confronti degli agenti impegnati nel controllo. Il dj ha creato un clima di ostilità e, dalla consolle, con il microfono aperto, ha continuato a dileggiare, provocare e schernire il personale in uniforme, raccogliendo il consenso e gli applausi del pubblico.

In particolare, il dj si è rivolto con tono minaccioso al funzionario, pronunciando frasi del tipo: “Si vergogni!”, “La sto pagando anch’io con le mie tasse”, “Intanto sbarcano 1.200 clandestini in giro per il mondo e a loro non si fa un c. . .”, il tutto scandito da applausi e rumoreggiare dei clienti, determinando un vero e proprio clima di ostilità e forte intimidazione. Nonostante la tensione, i poliziotti sono riusciti a evitare che la situazione degenerasse.

Per quanto accaduto, il dj è stato indagato per aver offeso l’onore e il prestigio dei Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Il Questore ha quindi disposto la chiusura per trenta giorni del locale, in quanto all’interno si stava svolgendo attività da ‘discoteca abusiva’ in maniera consapevole, senza autorizzazioni, oltre alla violazione della normativa anti-Covid.

Il Questore Marco Odorisio rivolge “un ringraziamento e un plauso agli agenti che hanno operato in un contesto ostile, reso particolarmente difficile e delicato dalle aggressioni verbali che sono state loro rivolte, determinando un vero e proprio clima d’intimidazione , contesto generale che, solo grazie alla capacità e professionalità del Funzionario della Questura, Dirigente del servizio e dei suoi collaboratori, non è degenerato con eventuali conseguenze per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone”.

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