Meno effetti collaterali dai farmaci grazie all’analisi dei geni

La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet, è partita dal Cro di Aviano
Daniele Micheluz
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Garantire a ogni paziente il farmaco corretto in base a specifiche caratteristiche genetiche per evitare spiacevoli effetti collaterali, perché i medicinali fanno bene da una parte ma possono creare criticità dall’altra. E’ una sfida del futuro, ma intanto questo principio è stato dimostrato da uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, al quale hanno partecipato circa 7000 pazienti nei contesti sanitari di sette Paesi dell’Unione europea. Tra questi, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano che, con il supporto di Oncologia medica e Radioterapia oncologica, ha trattato 1.232 pazienti con la collaborazione degli Ospedali Ca’ Foncello di Treviso e San Filippo Neri di Roma.
Mappato il Dna di ogni paziente, i ricercatori hanno esaminato 12 geni coinvolti nelle reazioni avverse ai farmaci, dimostrando che 50 tipi di varianti germinali influiscono sul funzionamento dei 39 farmaci selezionati. I risultati dello studio hanno rilevato che i pazienti a cui è stata prescritta una terapia basata sul profilo costitutivo di geni hanno manifestato una significativa riduzione di effetti collaterali gravi rispetto ai pazienti a cui era stata prescritta una dose farmaceutica standard. Lo studio è stato ideato proprio ad Aviano con il contributo alla Farmacologia Sperimentale e Clinica, diretta da Giuseppe Toffoli Oggi i test genetici – sottolinea il team di medici – diventano imperativi, non solo per la sicurezza delle terapie farmacologiche, ma anche per i risvolti economici legati ai costi sociali che gli effetti tossici dei farmaci possono provocare. In altre parole grazie alle peculiarità genetiche di un paziente si può personalizzare una terapia accrescendone la validità clinica. 

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