Emergenza Covid, profughi ucraini e roghi estivi: ringraziato l’esercito dei volontari

Questa mattina all'Ente Fiera di Martignacco si è tenuta la 22ima Giornata del volontariato di Protezione civile. Ricordata la coordinatrice Elena Lo Duca, morta nella lotta agli incendi a Cialla di P...
Davide Vicedomini
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Emergenza Covid, emergenza profughi ucraini e roghi estivi. Queste le ultime criticità che la regione Friuli Venezia Giulia è riuscita ad affrontare grazie allo straordinario impegno della Protezione Civile e del suo esercito di volontari.

E’ stato ribadito questo concetto questa mattina all’Ente Fiera di Martignacco, dove si è celebrata la 22ima Giornata del volontariato di Protezione civile ricordando innanzitutto il sacrificio di Elena Lo Duca, la coordinatrice deceduta a Cialla di Prepotto, quando fu travolta da un albero il 21 luglio scorso durante uno dei tanti incendi che hanno sconvolto la regione durante la scorsa estate.

Millecinquecento i volontari presenti. Tra le personalità e i tanti interventi anche il video messaggio del Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, a cui hanno fatto seguito i discorsi del presidente Fedriga e dell’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi. Proprio il vicepresidente ha indicato la rotta che le Regioni e il Paese dovrebbero seguire per dare atto ai progetti in cantiere da realizzare con i fondi del Pnrr: ovvero adottando un nuovo modello di autonomia anche per le opere previste dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Il sistema di Protezione Civile deve essere saldamente ancorato al modello regionale – ha suggerito Riccardi -. Nel solo Friuli Venezia Giulia, dal 2003, in regione è stato investito in opere di prevenzione del territorio circa un miliardo di euro, mettendo in piedi 4500 cantieri. Di queste opere – ha ricordato il vice governatore – la metà sotto state realizzate sotto una gestione commissariale. Davanti alla preoccupazione di rivedere le condizioni del Pnrr, il Governo nomini i presidenti di regione come Commissari straordinari, con dei poteri derogatori che consentano a tutte le Regioni italiane di realizzare quelle opere che l’Europa ci chieda di realizzare in tempi molto brevi. Mi auguro che dal Friuli Venezia Giulia parta questo segnale forte”.

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