L’estate che volge al termine emette uno dei primi verdetti: il Friuli Venezia Giulia è sempre più meta di cicloturisti. Da giugno, il movimento dei turisti in bicicletta ha segnato sui treni regionali un incremento del +37% rispetto al 2020, anno che di per sé era già più che positivo nonostante i primi disguidi dovuti alla pandemia.
La percezione dell’andamento era più che palpabile da settimane. Ogni mattina, ad esempio, è possibile osservare Udine attraversata da centinaia di visitatori in sella. Coppie, piccoli gruppi o grandi comitive pedalano lungo l’Alpe Adria all’insegna della mobilità sostenibile, dell’aria aperta e della sana attività fisica.
Se le prime conferme le avevamo già avute intervistando alcuni albergatori del capoluogo friulano, ulteriori dimostrazioni del boom dei cicloturisti in regione sono arrivate oggi dai numeri forniti da Trenitalia. Dal 13 giugno al 15 agosto, ben 13mila viaggiatori hanno viaggiato con le proprie biciclette, utilizzando il servizio di trasporto su rotaie.
Il servizio AlpeAdria Line, tra Trieste, Udine e Tarvisio, ha registrato da solo circa 8mila presenze; ma ottimi risultati sono arrivati anche dal Trenobici delle Lagune, lungo la linea Trieste – Venezia, e dal nuovo collegamento intermodale (treno più bus) – denominato Lignano Link – che connette la stazione di Latisana alla località balneare friulana.
Insomma, il binomio ‘città d’arte e bicicletta’ sarà una delle chiavi su cui maggiormente puntare nel futuro prossimo venturo. A dirlo sono i numeri. Il cicloturismo non solo è un fenomeno in costante crescita, ma porta con sé ricadute positive – inimmaginabili fino a pochi anni fa – sia sul territorio regionale che sull’ambiente.