Estorsione: vittima il titolare della Latteria di Taiedo, 2 in manette

L'uomo si è rivolto subito ai carabinieri per denunciare l'accaduto
Redazione
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I carabinieri della stazione di Fiume Veneto, al termine di una serrata attività investigativa svolta negli ultimi giorni, il 30 maggio hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un italiano, O.N. le sue iniziali, 63 anni, e una cittadina della Repubblica Slovacca L.D., 36 anni, per estorsione.

La  vicenda si svolge negli ultimi giorni del mese di maggio quando la donna viene assunta, tramite una società di lavoro interinale, presso la “Latteria di Taiedo” con sede a Chions; dopo alcuni giorni il titolare dell’attività commerciale decide di interrompere il rapporto di lavoro liquidandole il dovuto.

La vicenda professionale sembra chiusa lì quando, dopo qualche giorno, un uomo, dichiarando di essere il marito della licenziata, chiede insistentemente di poter parlare con il titolare dell’azienda perché intende presentare una denuncia all’Ispettorato del Lavoro.

Durante l’incontro, a cui partecipa anche il legale di fiducia del titolare dell’azienda l’uomo, sempre paventando la sua intenzione di sporgere una denuncia presso gli uffici del Lavoro competenti per asseriti maltrattamenti subiti dalla donna nel corso del periodo di lavoro presso quell’azienda, racconta di essere stato a sua volta vittima di un “episodio” analogo ma a parti invertite dal quale ne era uscito così male che era stato costretto a chiudere l’attività commerciale, di fatto “suggerendo” una soluzione alternativa al proprietario della “Latteria di Tajedo” che sicuramente gli avrebbe procurato meno fastidi e danni economici.

Quest’ultimo, impaurito dalla minaccia di poter finire in rovina con l’attività commerciale, decideva di denunciare l’accaduto ai Carabinieri che, coordinati dal Procura della Repubblica di Pordenone, al momento della consegna dei soldi richiesti precedentemente da O.N. al titolare, fermavano lui e la donna con i soldi appena ricevuti, traendoli in arresto.

Al termine delle operazioni, O.N. veniva condotto in carcere e L.D. veniva portata agli arresti domiciliari, venendo scarcerati entrambi su disposizione della Procura di Pordenone nella giornata di ieri, 31 maggio 2019.

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