Falsi vini doc e Igt, chieste 427 condanne per frode

Il procuratore di Pordenone tira le somme sulla Cantina di Rauscedo. Alla conclusione delle indagini preliminari, Raffaele Tito ha reso noti i numeri dell’attività partita nel 2018, sulla...
Hubert Londero
loading...

Il procuratore di Pordenone tira le somme sulla Cantina di Rauscedo. Alla conclusione delle indagini preliminari, Raffaele Tito ha reso noti i numeri dell’attività partita nel 2018, sulla produzione e commercializzazione di vini da parte della cooperativa del Friuli occidentale. Entrando nel dettaglio, il Gip dovrà pronunciarsi su 22 richieste di patteggiamento da parte dell’intero ex Cda e di 10 dipendenti della Cantina di Rauscedo per frode in commercio aggravata, anche nella forma del tentativo, e falsificazione nei registri, più quella della stessa cooperativa per la responsabilità dell’ente, 336 titolari d’imprese agricole individuali e responsabili legali di 91 società che avrebbero concorso nei reati e per i quali sarà chiesta l’emissione di decreti penali di condanna e 1,7 milioni di euro di profitti derivanti dai reati messi a disposizione del giudice e che potrebbero essere confiscati.

Le cifre sono state rese note in un comunicato nel quale la Procura ha voluto fare trasparenza sul caso che riguarda vini doc e igt che non avrebbero potuto fregiarsi di tali denominazioni. Secondo la Procura, amministratori e dipendenti della cooperativa, la gran parte dei soci e fornitori non associati avrebbero messo in atto la frode introducendo negli stabilimenti di Rauscedo e Codroipo uve prodotte in quantità superiori rispetto ai massimali stabiliti dai relativi disciplinari. La Cantina, inoltre, avrebbe approntato una contabilità parallela e riportato false annotazioni nei registri.

In tal modo, tra il 2016 e il 2018 sarebbero stati commercializzati con etichetta doc e igt non meno di 93mila ettolitri di vino in realtà generico, e quindi a prezzo superiore, generando un profitto illecito di 1,7 milioni di euro. Per la produzione 2018, invece, 170mila ettolitri sono stati sequestrati e poi declassati prima della messa in vendita.

Le indagini, inoltre, hanno permesso di avviare alla distillazione 5.500 ettolitri di vino, per un valore di 400mila euro, ottenuti da uve che non potevano essere vinificate e 5.700 ettolitri di mosto, per un valore di 120mila euro, prodotti dalla Cantina e introdotti indebitamente in stabilimenti in Veneto e in Puglia, oltre a contestare agli stabilimenti e a ditte di trasporto 110 violazioni amministrative per un valore di 350mila euro.

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia