Gli Skinheads del Veneto (V. F. S.) hanno rivendicato l’affissione dello striscione, apparso la notte a cavallo fra martedì 18 e mercoledì 19 agosto, all’esterno del ‘Bella Italia Efa Village’ (ex Getur). Riportava la seguente frase: “Le nostre figlie stuprate dalle vostre ri$or$e”, con riferimento ai migranti minorenni coinvolti nella violenza sessuale perpetrata ai danni di una 15enne di Padova la notte di Ferragosto. Lo stesso lenzuolo è stato rimosso alle prime ore di mercoledì dalle forze dell’ordine. Ecco il comunicato dell’organizzazione di estrema destra che rivendica l’azione.
Il comunicato
Dopo l’abominevole fatto avvenuto a Lignano ci ritroviamo purtroppo, per l’ennesima volta, a dover commentare come il fallimento della ragione generi mostri inumani. Mentre l’esercito buonista si preoccupa di giustificare, minimizzare ed insabbiare, all’ elenco delle vittime di questo “processo di integrazione” va aggiunta una giovane ragazza di 15 anni che per tutta la vita dovrà portare questo orrore sulle sue giovani ed innocenti spalle. Le povere vittime di questi atti ignobili, non sono “effetti collaterali” della costruzione della vostra “equa ed accogliente” società, ma sono il risultato di una politica che si veste da ultraprogressista ma che, nei fatti, regredisce la società intera a livelli della barbarie più selvaggia.
A pagarne le conseguenze è il tessuto sociale nazionale, ormai prossimo alla disgregazione, ed in primis i nostri giovani che in nome di un inesistente senso di colpa , vengono quotidianamente messi alle corde da una società che di loro non si preoccupa in quanto marchiati come “privilegiati”.
Di fronte a questi fatti occorre opporsi alla sistematica censura minimizzatrice che, chirurgicamente, interviene a fronte di questi atti barbari e far sapere come le tensioni sociali siano sempre più esasperate, mentre nei salotti bene e nei reparti contabili del business-accoglienza si specula e ci si arricchisce, e che “le vite che contano” sono anche quelle delle vittime delle loro macchinazioni.
Scomodamente
Il portavoce