Fincantieri in rosso per 324 milioni, ma boom dei ricavi (+11,7%)

109 navi in portafoglio per un valore di 34,3 miliardi; 16,4 milioni le ore di lavoro in un anno
Andrea Pierini
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Da un lato la pandemia, dall’altro la guerra in Ucraina con i conseguenti aumenti dei costi di materie prime ed energia e poi gli accantonamenti per le cause per l’amianto. Il bilancio di Fincantieri chiude in rosso per 324 milioni nonostante il boom dei ricavi che registrano una crescita dell’11,7%, arrivati a 7 miliardi e 440 milioni di euro, e ben 109 navi in portafoglio per un valore di 34,3 miliardi di euro.

«Il progetto di bilancio del colosso navalmeccanico è stato approvato ieri sera dal consiglio di amministrazione che non ha mostrato preoccupazione per conti che nella gestione ordinaria – sottolinea il gruppo – può contare sull’impennata degli ordini, che superano i 5 miliardi e 300 milioni di euro, e sulla forte ripresa dei mercati: da quello crocieristico, ormai vicino ai livelli pre-Covid, fino all’Offshore che comprende varie tipologie di navi, da quelle di supporto ai campi eolici, a quelle posacavi».

Per l’amministratore delegato, Pierroberto Folgiero, al suo primo bilancio in Fincantieri dopo l’era di Giuseppe Bono, si è trattato di un «anno di transizione al quale il gruppo sta reagendo con una revisione strategica delle  principali commesse, una concentrazione sulla disciplina finanziaria e sul risk management, la modernizzazione dei cantieri e la leadership tecnologica sulle navi digitali e verdi». In sintesi, per Folgiero, nonostante il rosso di bilancio, «Fincantieri è molto ben posizionata».

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