Udine non è Bergamo. Sottolineando i bassi numeri di decessi e contagi di Udine, questa mattina il sindaco Fontanini ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per chiedere la riapertura delle attività commerciali, almeno in quelle realtà virtuose dove si è riusciti a contenere le vittime e i contagi da coronavirus. Se non si riaprono bar, ristoranti e parrucchieri, ha scritto il primo cittadino “si condanna a morte un intero comparto”.
A Telefriuli il sindaco annuncia i provvedimenti che il Comune sta predisponendo a sostegno di chi ha dovuto chiudere l’attività a causa dell’emergenza: la tassa sui rifiuti (Tari) posticipata a settembre con possibili sconti. Previsti anche aiuti comunali per abbatere il 20% degli affitti. Inoltre, per quanto riguarda la Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap), si stano riorganizzando gli spazi all’aperto per gestire meglio le attività rispettando il distanziamento sociale.