Frasi razziste sulla casa di un congolese, individuato il ‘writer’ xenofobo

La Polizia di Stato della Questura di Pordenone ha identificato l’autore della scritta xenofoba rivenuta venerdì 22 maggio scorso in questa via Cappuccini sul muro dell’abitazione d...
Redazione

Imbrattano e sporcano i muri vomitando la loro necessità di esistere e apparire. Si credono artisti ma altro non sono che vandali. I loro graffiti sporcano le pareti delle abitazioni, le panchine dei parchi e tutto ciò che generalmente non gli appartiene. Ovunque si spostano, con le loro dannate bombolette creano solo degrado e disagio. Non stiamo parlando dei veri writer, ma dei sedicenti appassionati di graffitismo, ragazzi che a stento, su un foglio di carta, riuscirebbero a disegnare un volto bidimensionale monocromatico.

Nasce in questo contesto la rivalità tra due aspiranti artisti che a Pordenone ha addirittura portato a rinvenire, ieri, una frase xenofoba vergata in rosso all’esterno dell’abitazione di un 28enne originario del Congo.

Nelle scorse ore la Polizia di Stato della Questura di Pordenone ha identificato l’autore della scritta ingiuriosa che si è scoperto essere rivolta contro un giovane attivo nel contesto della grafica. L’autore dello sfregio è un 24enne pordenonese, lo stesso che proprio nella giornata di ieri era stato individuato come uno dei due responsabili delle ingiurie aerografate contro la Polizia trovate all’interno del parcheggio della Stazione Ferroviaria di Pordenone.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico “Squadra Volante” della Questura di Pordenone avendo riscontrato molte similitudini tra le scritte discriminatorie del 22 maggio e quelle contro la Polizia del 28 maggio, approfondendo il contesto, hanno poi scoperto che la mano dell’imbrattamento xenofobo era proprio del sedicente ‘writer’ pordenonese. Si è poi scoperto che le scritte erano una vendetta meditata nei confronti del 28enne congolese, in quanto si era appropriato di alcune firme (tag) in alcuni suoi lavori.  

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