Chiese la cittadinanza italiana perché viveva in Friuli da oltre 10 anni. Il ministero dell’Interno respinse la richiesta e il Tar del Lazio ha dato ragione al governo: aveva preso parte a un incontro promosso da un movimento afferente al radicalismo islamico e potrebbe rappresentare un pericolo per la sicurezza della Repubblica. Protagonista della vicenda giudiziaria è uno straniero, risultato essere componente del Consiglio direttivo della Comunità islamica del Friuli.
L’uomo nel 2014 chiese la cittadinanza e, dopo il diniego degli Interni, fece ricorso al Tar del Lazio. Il giudice però, ha respinto il ricorso sulla base di un’informativa riservata dalla quale emergeva la frequentazione con ambienti radicali. Per il Tar l’interesse della comunità nazionale prevale sull’interesse di uno straniero a ottenere la cittadinanza italiana, per sua natura irrevocabile.