In queste due caldissime settimane di giugno mi è capitato spesso di sentire commentare il tempo con un “beh, fa il suo, siamo in estate, se non fa caldo adesso…”. Ieri Udine ha registrato una temperatura media giornaliera di 26.4 gradi a fronte di un dato storico (media 91-2018) di 21.3 gradi per la seconda decade. Si consideri anche che la media delle temperature massime, e sottolineo massime, per la seconda decade è per il capoluogo friulano di 27.1 gradi, cioè…. ieri la media giornaliera è arrivata a soli 7 decimi di grado dalla media storica delle massime! Ieri, 15 giugno, si è pure sfiorato il dato estremo di 26,7 gradi della seconda decade del giugno 2003, l’estate ormai entrata nel mito. Solo 3 decimi di grado ci hanno separato da quel valore monstre. E dal punto di vista astronomico siamo ancora in primavera. Nel passato un po’ più lontano della già calda media 91/2018 giugno era uno dei mesi in assoluto più piovosi dell’anno ed era decisamente più fresco. Diciamo che ormai, a parte rare eccezioni, è stato inglobato a tutti gli effetti dall’estate. E che estate! Qui entra in campo il fattore percezione. A molti quello che sta accadendo pare normale e, al limite, una compensazione dopo un maggio freddo. Difatti dopo i dati eclatanti di ieri, ed in fondo di gran parte di questo mese, non si leggono articoli roboanti sull’eccezionalità della fase climatica attuale, non si legge “ah ma allora il riscaldamento climatico è vero che c’è!”. Il che tra l’altro sarebbe l’ennesimo titolo fuorviante che fa confusione tra eventi meteorologici e trend climatico. Alla gran parte delle persone, penso soprattutto a chi è nato già in periodo di riscaldamento climatico conclamato, quello che sta accadendo sembra normale caldo estivo. Ecco, ci tengo a dire, al di là dei gusti climatici personali, che non è così. Sulla base dei tempi della climatologia giugno in Friuli Venezia Giulia si è trasformato in pochi decenni in un mese totalmente estivo. Quest’anno è solo una conferma di un andamento indiscutibilmente confermato dai dati. La realtà dei fatti dice che abbiamo raggiunto valori massimi molto vicini all’analogo periodo del caldissimo giugno 2003, che di pioggia se ne è vista ben poca e che la quota dello zero termico è salita in diverse giornate anche mille metri e oltre sopra il valore medio. Nella cartina allegata potete vedere come l’Italia intera, e ancora una volta l’angolo nordorientale in modo particolare, siano interessati da un’anomalia termica positiva davvero notevole e che non si risolverà a breve. Insomma, non sta facendo il suo, sta facendo molto ma molto di più!
