Operazione congiunta di controllo sulla filiera della pesca a tutela dei consumatori da parte della Guardia Costiera, della Polizia Locale e dell’Azienda Sanitaria. Nell’ultimo mese e mezzo sono stati ben 169 i controlli all’interno di diciassette esercizi commerciali. L’operazione si è concentrata in particolare sui ristoranti del territorio triestino, sia italiani che etnici, dediti al commercio ed alla somministrazione di prodotto ittico fresco, lavorato e/o surgelato. In particolare, le maggiori irregolarità sono state riscontrate presso i ristoranti che propongono prodotti a basso costo.
All’esito delle verifiche, sono state riscontrate violazioni amministrative per un totale di circa 55.000 euro, mentre nove ristoratori sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per reati di frode in commercio e cattivo stato di conservazione del prodotto ittico.
Il tutto ha portato complessivamente al sequestro/distruzione di circa mezza tonnellata di pescato. Le violazioni amministrative riscontrate con più frequenza hanno riguardato la mancanza di rintracciabilità del prodotto ittico, l’ampliamento della superficie di somministrazione, l’assenza della cartellonistica del divieto di fumo, la mancata esposizione di licenze/autorizzazioni/prezzi. Inoltre, in alcune circostanze, è stata contestata la carenza dei requisiti generali in materia di igiene che hanno portato alla sospensione dell’attività di ristorazione per cinque esercizi commerciali.