Gaffe in Regione, spedite lettere a nome di Debora Serracchiani

Massimiliano Fedriga è in carica da poco più di un anno. Nonostante questo, dalla Regione Fvg arrivano ancora lettere riportanti la firma dell'ex presidentessa del Pd, Debora Serracchian...
Giancarlo Virgilio

Dopo il caso delle mail dell’assessore Pizzimenti, aperte e forse lette per sbaglio attraverso il palmare dell’ex assessore Santoro, un altro mistero coinvolge gli uffici regionali: Massimiliano Fedriga è in carica da poco più di un anno; onostante questo, dalla Regione Fvg arrivano ancora lettere riportanti la firma dell’ex presidentessa Debora Serracchiani. 

La curiosa segnalazione ci è arrivata da una telespettatrice che nei giorni scorsi si è vista recapitare una lettera con la nuova Carta Regionale dei Servizi. Aprendola, dopo aver notato la nuova tessera sanitaria, l’occhio le è subito caduto sulla ‘strana’ mittente.

Forse si è trattato di un semplice errore, forse di una scelta dettata dal risparmio e dal riciclo, certo è che sicuramente l’ex governatrice non è al corrente di quanto sta avvenendo involontariamente a nome suo.

“Figura Barbina”

Sulla vicenda è intervenuta dopo qualche ora la consigliera regionale del Pd Chiara Da Giau. “Ci rendiamo conto che gli errori possano capitare – ha commentato-. Certo che dopo un anno, ricevere dalla Regione una lettera firmata dalla presidente Serracchiani lascia perlomeno delle perplessità e dei dubbi su come viene guidata l’amministrazione anche nelle piccole cose” . “Pur essendo una piccola cosa, è un peccato che uno dei momenti di contatto tra cittadini e amministrazione regionale avvenga con una figura barbina” ha aggiunto per poi concludere con una battuta:Dopo anni passati con l’ossessione di Serracchiani, il centrodestra non è riuscito a togliersi di torno il fantasma dell’ex presidente”. 

Gli sviluppi

Sulla vicenda delle lettere a firma della “presidente” Debora Serracchiani il Governatore della Regione Massimiliano Fedriga non ha rilasciato alcuna dichiarazione. A quanto pare, però, la responsabilità dell’errore sarebbe in capo a Sogei, società di Information and Communication Technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che non avrebbe recepito le modifiche inviate dai sistemi informativi della Regione.

 

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