Si sono fermati a Villesse, dove si trovano tuttora, un centinaio di carri armati Leopard 1 che dall’Esercito Italiano sono passati alla Svizzera che avrebbe dovuto venderli alla società tedesca “Rheinmetall“, per ricondizionarli e riesportarli poi in Ucraina.
I carri sono stoccati all’aperto, in un piazzale, in una delle tappe di un complicato affaire sulla rotta Italia-Svizzera-Germania-Ucraina che da alcuni giorni è al centro di vivaci polemiche in Svizzera.
La vendita dei carri armati, infatti, è stata bloccata definitivamente dal Consiglio federale elvetico a fine giugno con un “no” che conferma ancora una volta la neutralità della Svizzera, anche nel caso del conflitto fra la Russia e l’Ucraina.
Al momento i carri armati non possono essere utilizzati per usi militari e hanno bisogno di un intervento di radicale manutenzione. Si tratta, infatti di mezzi vecchi dei quali si è disfatto l’Esercito Italiano.
A scoprirli è stata un’inchiesta della RSI, emittente svizzera che ha ricostruito l’intera vicenda a cominciare dall’acquisto nel 2016 da parte della Ruag, azienda interamente di proprietà della Confederazione Elvetica.
I Leopard 1 – ha ricostruito la RSI – non sono stati né smontati, per riutilizzarne le componenti, né ricondizionati, per renderli operativi. Per la stessa Ruag, le loro condizioni sono “pessime” e non risultano “adatti alla guerra”.
Il contratto firmato dalla Ruag obbligava la società svizzera a trasferirli, entro la fine del 2017, ma da allora sono rimasti a Villesse.
“Ruag li avrebbe venduti alla Rheinmetall, salvo approvazione del Governo di Berna – spiega la RSI – che però non è mai arrivata. A fine giugno, in nome della difesa della neutralità, il Consiglio Federale aveva respinto la richiesta di riesportazione, considerandoli materiale bellico”.
La ministra della difesa Viola Amherd ha annunciato un’inchiesta indipendente per tentare di far luce sull’acquisto dalle forze armate italiane di sette anni fa e sul recente affare non concluso con i tedeschi.
Immagine tratta da Google Street View