Dipiazza: il seme dell’odio ma non ha attecchito

A Trieste la giornata della Memoria si è celebrata nella Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento con forno crematorio in Italia
Andrea Pierini
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Trieste, come da tradizione, si è riunita alla Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento in Italia con il forno crematorio, qua davanti ai labari e ad alcune scolaresche, tornate in presenza dopo lo stop causa covid, il sindaco Roberto Dipiazza ha ricordato le leggi razziali pronunciate da Benito Mussolini nel ’38 «se nella nostra città nel settembre del ’38 è stato seminato il seme dell’odio è altrettanto vero che a Trieste non ha attecchito, ma è, invece, cresciuto forte l’albero dell’amore e della convivenza».

Igor Gabrovec, sindaco di Duino Aurisina, nel suo discorso ha detto che «il razzismo è un virus. Così come l’intolleranza». A margine, il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, ha invece posto l’accento sull’antisemlistico che esiste in alcune sacche di intolleranza «il 27 gennaio non è quindi esclusivamente un’occasione per ricordare le vittime della Shoah, ma anche per rammentare a noi tutti che il passato, se dimenticato, è destinato a ripetersi». Oltre ai discorsi dei due sindaci si sono tenuti poi i riti religiosi.

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