Turisti, non per caso. Non sapevano infatti dare alcuna spiegazione sulla loro presenza Friuli. Ma più che un terzetto di giovani amici alle prese con una gita fuori porta, pare fosse una vera e propria banda giunta a Sacile spinta da ragioni tutt’altro che culturali e formative. Il più giovane di loro è stato infatti arrestato, il secondo è stato espulso dalla provincia di Pordenone, mentre il terzo è stato rispedito nel suo Paese di origine. Questi sono stati i provvedimenti presi dalla Questura di Pordenone dopo che ieri mattina ha sorpreso un trio di albanesi con precedenti soggiornare in un albergo di Sacile.
I foresti di età ricompresa tra i 25 e i 27 anni – non sono infatti passati inosservati alla banca dati delle forze dell’ordine che ha inviato un ‘allert system’ alla Questura. Tutti risultavano aver ricevuto diverse segnalazioni per reati contro il patrimonio e in materia di immigrazione.
Il connazionale più giovane è stato poi arrestato dagli uomini della Squadra Volante e della Squadra Mobile. Era latitante e doveva scontare una pena di quattro mesi e 28 giorni di reclusione per reati in materia di immigrazione. Il più grande, invece, era gravato da numerosi precedenti di polizia per furto aggravato, possesso ingiustificato di chiavi alterate, grimaldelli, armi e di oggetti atti ad offendere e guida senza patente. Sussistendo i presupposti di legge, l’uomo ha quindi ricevuto un Foglio di Via Obbligatorio per tre anni dalla provincia di Pordenone, con intimazione a fare immediato ritorno in provincia di Bologna.
Quanto alla posizione del terzo cittadino albanese, essendo risultato irregolare sul territorio nazionale e privo di permesso di soggiorno e senza fissa dimora, è stato espulso immediatamente. Il 25enne è stato accompagnato all’aeroporto “Marco Polo” di Venezia e imbarcato sul volo Venezia-Tirana, per il definitivo ritorno nel Paese d’origine
