Gli studenti ‘di Greta’ rispondono alla ‘predica’ di Don Alberto

Lettera dei giovani del movimento del Fridays For Future - Tolmezzo al parroco di Resia
Redazione
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Qui la lettera che il comitato Fridays For Future di Tolmezzo ha scritto per rispondere a Don Alberto, il parroco 31enne di Resia che nel suo penultimo foglio parrocchiale ha attaccato la battaglia ambientalista sostenuta da Greta Thunberg e da milioni di giovani in tutto il mondo. 

“Don Alberto, con molto rammarico e imbarazzo abbiamo letto il suo foglio settimanale distribuito ai fedeli della sua chiesa nella Val Resia, un foglio carico di frasi fatte e luoghi comuni farcito con il facile cinismo dei nostri tempi, nonché qualche errore grammaticale. Lei prende in giro con superficialità, come se fossimo bambini, la catastrofe climatica di cui siamo tutti colpevoli. E’ facile domandarsi dov’è il surriscaldamento globale se fa freddo”, spiegano i ragazzi.

“E’ facile prendere in giro una ragazzina, che altro non è che un simbolo di un grido collettivo iniziato più di quarant’anni fa. Lei dovrebbe sapere l’importanza dei simboli, dato che la religione e le religioni in genere si basano sui simboli, generalmente pieni di significato, dati a significare concetti profondi, idee e ispirazioni. E Greta è uno di questi simboli. Un simbolo fastidioso che fa molto rumore, tanto rumore da infastidire molto, perché deve essere scoraggiante apprendere che tutta una generazione ascolta una coetanea che dice la verità, una verità sotto gli occhi di tutti di cui qualcuno ha paura, i negazionisti ad esempio”, continuano i ragazzi.

“Una verità che non si basa su un credo, ma su dati scientifici, e non c’è bisogno di disturbare Greta per conoscere questa verità. Il primo rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è del 1990 e la prima Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici (COP) è del 1995, quando le modifiche climatiche indotte dalle attività umane erano già iniziate da tempo e avrebbero condotto alla situazione corrente. Ma noi sappiamo che l’allarme era partito ancora prima, ad esempio nel libro ‘La società suicida: requiem per un pianeta infetto’, di Gordon Rattray Taylor, del 1970 (in Italia è arrivato, per i tipi della Mondadori, nel 1971. Il sottotitolo originale era un po’ più speranzoso: Mankind can survive! The Doomsday Book). Un intero capitolo, il terzo, si intitola ‘Età glaciale o morte da calore?’, e racconta proprio le discussioni tra i sostenitori di due tesi allora presenti. All’epoca la temperatura terrestre non aveva ancora iniziato l’ultimo gradino della cosiddetta mazza da hockey – termine utilizzato per descrivere il periodo, negli anni Settanta/Ottanta, che vide un deciso e definitivo rialzo della temperatura terrestre”, scrivono ancora gli attivisti del Fridays For Future Tolmezzo.

“Nel suo foglio troviamo un minestrone senza pari di frasi fatte, luoghi comuni, mezzi modi di dire e considerazioni degne della peggiore speculazione a scopo privato. Lei attacca la scienza accusandola di catastrofismi. Certamente da un punto di vista cristiano sarà Gesù Cristo a salvare l’uomo e il mondo in quanto suo Creatore, ma permetta il beneficio del dubbio, più che confermato, che è lo stesso Uomo a stare distruggendo, con l’uso massiccio di combustibili fossili, con la distruzione della foresta pluviale – delicato tallone d’Achille degli equilibri climatici -, con le esorbitanti quantità di rifiuti plastici (per citare solo alcune delle emergenze ambientali), questo Pianeta, delicata biosfera, astronave di tutta l’umanità”, continuano i giovani.

“Stupisce ulteriormente che un prete si senta minacciato da una giovane attivista quando il Santo Padre ha ringraziato e incoraggiato Greta Thunberg per il suo impegno in difesa dell’ambiente, e a sua volta Greta, che aveva chiesto l’incontro, ha ringraziato il Santo Padre per il suo grande impegno in difesa del creato. E se non le basta, le ricordiamo che esiste un movimento globale dei cattolici per il clima (https://catholicclimatemovement.global/it/) che sostiene gli scioperi per il clima e accoglie l’appello dell’Enciclica Laudato Sì alla cura della nostra casa comune, contro le ingiustizie climatiche e ambientali, che stanno colpendo e colpiranno sempre in modo più pesante le popolazioni più povere e deboli della Terra”.

“Che non c’è più tempo lo dicono persone che studiano il fenomeno dei cambiamenti climatici da decenni, come Luca Mercalli e le migliaia di scienziati che collaborano ai report dell’IPCC (International Panel on Climate Change, l’organizzazione delle Nazioni Unite che fornisce regolarmente report sullo sul clima e i cambiamenti climatici). A livello di attivismo, poi, è riduttivo pensare che sia tutto dovuto esclusivamente alla figura di Greta Thunberg. La giovane attivista svedese non è l’unica attrice nel campo dell’attivismo ‘green’ e di sicuro non è la prima! Severn Cullis-Suzuki nel 1992 ha lanciato lo stesso messaggio alla Conferenza sull’ambiente di Rio de Janeiro, ma è stata immediatamente dimenticata. Possiamo poi ricordare le azioni degli attivisti di Extinction Rebellion, che hanno spinto il governo inglese a proclamare lo stato di Emergenza Climatica”.

“Per concludere, che non sia in atto una crisi ambientale e climatica lo pensa solo lei don Alberto e la invitiamo a studiare a fondo il problema, anche da un punto di vista etico e morale. E’ davvero frustrante leggere il suo Foglio. Vorremmo anche noi salvare il pianeta con una preghiera, ma dato che ciò non è possibile proviamo a salvarlo con azioni concrete, così magari i nostri figli avranno tutto il tempo di curare la loro anima. Ormai il problema è diventato così grosso che non si riesce più nemmeno a nasconderlo sotto il tappeto come si fa con la polvere, tutta quella polvere nascosta è diventato un mostro che ci sta mangiando. Il pianeta Terra ha vissuto di peggio, siamo noi esseri umani come specie in pericolo”, concludono gli attivisti di Fridays For Future Tolmezzo.

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