«Grave che Fontanini equipari gli stranieri a privilegiati che non pagano gli affitti»

Federico Pirone, capogruppo di Innovare, commenta le dichiarazioni rilasciate dal sindaco al Telefriuli dopo la sentenza che ha stabilito che il Comune dovrà inserire in graduatoria i cittadini esclus...
Redazione

“È grave che il sindaco Fontanini equipari senza remore una categoria di persone, tutti gli stranieri, a persone privilegiate che non pagano a prescindere gli affitti”. A dirlo è il capogruppo di Innovare, Federico Pirone, commentando le dichiarazioni che il primo cittadino di Udine ha rilasciato a Telefriuli in merito all’ordinanza emessa dal Tribunale del capoluogo friulano  che obbliga Palazzo d’Aronco a reinserire nella graduatoria per l’ottenimento dei contributi degli affitti tutti quei cittadini stranieri esclusi per mancanza della documentazione illegittimamente prevista. 

“Noi abbiamo applicato la norma regionale che condivido in quanto abbiamo tanti privilegiati che poi non pagano neanche l’affitto”, aveva riferito il sindaco di Udine, contattato dalla redazione di Telefriuli al telefono. “Gli sfratti sono bloccati e un bel po’ di persone non versa un centesimo di euro pur continuando ad occupare l’appartamento”, aveva poi aggiunto.

Queste frasi sono state ritenute gravissime dal componente della minoranza. “È grave che il sindaco Fontanini non rappresenti tutta la comunità udinese ma continui a fare il capo partito attuando scelte ideologiche e discriminatorie verso una parte di essa – ha aggiunto Pirone – . E’ inutile che si nasconda dietro alla Regione: sono patetiche le sue dichiarazioni, così come la linea “da sotans” che ha scelto”. “Il comune di Udine – sottolinea l’ex assessore alla Cultura -, nonostante questa norma presentasse evidenti profili di incompatibilità costituzionale per violazione del principio di uguaglianza e contrastasse con il principio costituzionale di ragionevolezza, come sostenuto anche dall’Asgi, ha deciso di promuoverla lo stesso”.

“Spiace rilevare come sin dall’inizio, le violazioni che derivavano dalle nuove norme erano note – ha ricordato il capogruppo di Innovare –. Spiace rilevare come siano stati spesi soldi pubblici che potevano servire per sostenere tutti i cittadini in difficoltà nella difesa di una legge da subito chiaramente definita discriminatoria dallo stesso garante regionale e dalla società civile. Piaccia o no alla Lega, Udine è ancora una città europea”.

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