È stata una storia che nel 2017 aveva tenuto banco per giorni e diviso l’opinione pubblica in due, tra chi non vedeva alcun problema e chi urlava al vilipendio. Si tratta della canzone del rapper italo-ghanese Emmanuel Owusu Frimpong, in arte Justin Owusu, classe 1996, che aveva scelto il Sacrario di Redipuglia, oltre a varie altre località del Friuli-Venezia Giulia, come cornice per il video della sua ‘Csi, Chi Sbaglia Impara’.
Ora la questione, salita agli onori delle cronache anche dopo la segnalazione dell’allora sindaco, Antonio Calligaris, alla direzione del Sacrario e, quindi, al Ministero della Difesa, finisce in tribunale.
Da Roma era arrivato l’annuncio dell’”identificazione dei responsabili da parte dei carabinieri” e il “deferimento all’autorità giudiziaria” per un video che era stato definito “lesivo della sacralità del luogo”. Owusu e Piras, definito ‘producer’ del clip, ora dovranno presentarsi, mercoledì, al Tribunale di Gorizia per rispondere all’accusa di violazione di sepolcro secondo quanto stabilito dall’articolo 407 del Codice penale e che può portare da uno a cinque anni con la prescrizione appena nel 2023. Tra le contestazioni soprattutto il concorso morale e materiale, in assenza di alcuna autorizzazione, dal momento che il video li riprendeva a ballare sopra i gradoni all’interno dei quali sono sepolti quasi centomila soldati della Prima Guerra Mondiale.