Notti intere dentro al Qovo / non ascolto, solo annoto / siamo santi e tu il devoto / […] Non è rap: è trobar clus / esposti al Centre Pompidou / siamo persi in mezzo al blu / come Yves Klein
Suona così il ritornello di quello che è il primo progetto ufficiale della Qovo Jungle, collettivo di rapper emergenti di Casarsa della Delizia e San Vito al Tagliamento. Disponibile su Spotify e su tutti i digital store, il singolo “Yves Klein” è approdato anche su Youtube, con un video che vuole rendere omaggio all’artista francese, precursore della body art negli anni ’60, e celebre per la sfumatura di blu carico che da lui prende il nome. L’idea è di Qristo (Cristian Bertolin), cantante, e Zanna (Luca Zanetti), che, da beatmaker, ha realizzato la base, caratterizzata da un suono vagamente mistico, che rimane in testa.
Sulla scia dell’energia e del senso di infinito sprigionati da quel particolare colore, i ragazzi hanno cercato “di dare una propria versione di quest’espressione artistica profonda, ottenendo la rappresentazione di un io enigmatico, quasi a mo’ di confessione spirituale, privata e oscura”, come ci raccontano. Qristo e Zanna, protagonisti di questo lavoro, sono in buona compagnia nella Qovo Jungle, che è più di una band hip hop: “è un progetto collaborativo in cui si creano e distribuiscono canzoni grazie all’apporto dei vari membri, che mettono in gioco i loro talenti in più campi”.
In tutto sono otto giovani: oltre a loro cantano Chezzo (Alessandro Chersovani), Jack Tulo (Enrico Cesarin), Oro-P (Davide Portolan), e Meson (Francesco Mason). Chezzo è anche un ottimo disegnatore e un grafico, assieme a Pres (Teo Furlan), e Matteo Coral, abile nel giornalismo e nella comunicazione, è il social media manager. Ma cos’è il Qovo? È il loro “covo”, punto di ritrovo fisso, ed è il luogo in cui tutto è iniziato: una mansarda abbandonata a casa del Pres, risistemata e riadattata a salotto nel 2016.
La scelta del termine Jungle, invece, è dettata “dalla suggestione del luogo naturale, selvaggio, dove le bestie fanno branco e non ci sono regole”. Si sentono come una seconda famiglia, non sono semplicemente soci: “l’amicizia è il vero punto focale del progetto, da cui si trae ispirazione e motivazione”. Oltre a questo, li contraddistingue il desiderio di parlare in modo originale di argomenti che li toccano direttamente e che li appassionano, e di “sorprendere l’ascoltatore con esperimenti, composizioni, e arrangiamenti nuovi”.
(Fotografie in alto di Riccardo Carpanese)