Il Parco del Castello di Miramare vince sul Dpcm: può riaprire

Si tratta di una delle pochissime eccezioni in tutta la Penisola. Domani la riapertura del museo verde. Accolta l'istanza per una deroga parziale al decreto
Redazione

“Un giorno importante per il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare, un altro obiettivo sostanziale per il raggiungimento di una missione perseguita da alcuni anni e mirata a conservare, valorizzare e rendere accessibile al pubblico il sito museale, incluse quelle parti del Museo che fino ad ora non lo erano”.

Lo ha detto il Direttore del Museo storico e il Parco del Castello di Miramare Andreina Contessa oggi, in occasione della presentazione di due importanti progetti, il restauro della Torretta e dell’orologio meccanico del Castello realizzata a cura della Fondazione CRTrieste – visitabile da domani in occasione delle Giornate europee del patrimonio – e la nuova Orangerie che si trova presso le Serre nuove nel Parco. In questo caso, ha sottolineato Contessa, si tratta dell’incipit di un progetto, il tentativo di realizzare il sogno di Massimiliano d’Asburgo di avere una Orangerie a Miramare. Il sogno naufragò perché impiantati in terra gli agrumi non resistettero alle intemperie della bora triestina. Da allora molte cose sono cambiate, il parco con i suoi maestosi alberi offre riparo e, soprattutto, le piante in vaso saranno trasportate nelle Serre Nuove per superare i rigori dell’inverno.

La presentazione dei progetti si è svolta nella Sala del Trono del Museo di Miramare alla presenza della Presidente della Fondazione CRTrieste Tiziana Benussi e del Segretario Generale Paolo Santangelo. Ospite d’eccezione, il Direttore generale Musei Mibact Massimo Osanna che a Miramare compie una delle prime visite in Italia dopo la recente nomina (in precedenza, dal 2016 è stato al vertice del Parco archeologico di Pompei).

“Oggi inauguriamo due progetti che ci ricordano come Parco e Castello siano un unico museo – ha detto Contessa – con una nuova programmazione culturale. L’inaugurazione della Torretta manifesta la volontà di rendere fruibile in sicurezza tutto il complesso. Il contributo generoso della Fondazione CRTrieste è stato fondamentale per raggiungere questo scopo e la loro pazienza lodevole, per non aver receduto davanti ai problemi che le fasi del restauro di volta in volta presentavano. Con il nuovo progetto dell’Orangerie, si dimostra invece la determinazione, stabilita fin dal mio arrivo qui a Miramare, di riportare il Castello e il suo Parco al progetto e allo splendore originario, voluto e ideato dal suo fondatore, attraverso uno studio filologico di documenti e fotografie dell’epoca”.

Il Direttore generale Massimo Osanna, ponendo l’accento sulla proficua collaborazione tra il pubblico e il privato per il recupero e a fruizione dei Beni, ha sottolineato “il momento felice che sta vivendo Miramare grazie anche all’attenzione per la manutenzione programmata che è la chiave per fare vivere e consegnare ai posteri il nostro patrimonio”.

Il concetto della collaborazione fattiva tra la Fondazione e Il Museo è stato ripreso in conclusione anche dalla Presidente della Fondazione CRTrieste Tiziana Benussi che ha descritto l’intervento di recupero della Torretta come “un’operazione efficace che restituisce alla fruizione pubblica uno dei beni più identitari di Trieste e del suo skyline”.  

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