Il rialzo dei tassi aumenta i valori immobiliari. Tanta la richiesta, poche le case in vendita

Pubblicato il borsino Confcommercio Fimaa 2022, fotografia di tutta la provincia
Isabella Gregoratto
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Non manca la domanda. Manca l’offerta. Questo l’elemento che ha caratterizzato il 2022, anche se il rialzo dei tassi sui mutui nell’ultimo trimestre ha determinato un rallentamento della domanda, mentre i prezzi hanno continuato a salire. Sono le premesse del presidente provinciale Confcommercio Fimaa Lino Domini alla presentazione del borsino 2022, la “bibbia” del mercato immobiliare del territorio. «Il mercato – commenta Domini – mostra un comparto in buona salute, trainato dalle abitazioni nuove che, efficientate energeticamente, hanno segnato un aumento considerevole dei valori medi. Proprio il rialzo dei tassi suggerirebbe di non attendere tempi migliori per chi intende acquistare. Il mercato delle locazioni risulta inoltre vivace, con una domanda in ulteriore crescita e un’offerta pressoché stabile».

A Udine, come nelle altre città, i valori a mq del nuovo sono stati condizionati dall’aumento dei costi dei materiali edili, dai rincari dell’energia, dalla difficile reperibilità di manodopera, scatenati anche da una forte richiesta per il bonus 110%. Gli immobili di nuova costruzione o ristrutturazione totale a Udine centro storico hanno subito un aumento massimo del 27,5% rispetto al 2021 toccando i 5000 euro a metro quadro. «A questi prezzi – precisa Domini –, le caratteristiche costruttive sono ad alto livello tecnologico con domotica, finiture di elevata qualità, massimo confort abitativo, costi energetici portati quasi a zero. Ma tutta la città, sempre sul nuovo, trova valori aumentati nelle zone di forte richiesta immobiliare come quella Ospedale, nella quale troviamo il +16,5% sul 2021. Aumenti attorno al 10% si registrano pure per chi ha comprato quest’anno la seconda casa al mare e in montagna, forse a causa del lockdown e quindi del desiderio di trovare l’evasione a pochi chilometri».

Quanto agli affitti, in Italia c’è stata una crescita diffusa e costante, tuttavia da novembre 2022 è emersa un’inversione di tendenza in quasi tutte le regioni ad eccezione della nostra: il Fvg ha segnato un +5,3% rispetto a novembre 2021. «Le locazioni residenziali – prosegue il capogruppo Confcommercio Fimaa Udine – sono state caratterizzate da una forte richiesta e una diminuzione dell’offerta, specialmente in centro storico a Udine, ma anche nella prima periferia. L’aumento dei canoni ha subito una variazione del 22% rispetto al 2021. Particolare interesse sul tempo in cui l’immobile rimane sul mercato: in meno di 24 ore si perfeziona la locazione con la possibilità per il locatore di scegliere l’inquilino adatto. Sono le cosiddette locazioni express».

Tra le altre considerazioni, la richiesta di immobili di lusso e di pregio può arrivare anche al 25% in più rispetto agli altri immobili arredati, per quanto con poche spese condominiali. Mentre gli appartamenti non arredati hanno subito una variazione del +9% rispetto al 2021. Non da ultimo compare un nuovo settore delle locazioni in città, ma anche in periferia, definita come locazione breve, per persone che transitano nei fine settimana o per brevi periodi o per personale che lavora in aziende locali.

Situazione diversa sulle locazioni di negozi, settore in difficoltà. Attualmente il mercato tiene solamente in centro storico nelle vie di forte passaggio e dove l’attività commerciale ha una connotazione storica e di specializzazione. Da qui l’importanza dello slogan Confcommercio “compro sottocasa perché mi sento a casa”: un’area con una qualificata presenza commerciale valorizza di riflesso anche il valore immobiliare. Previsioni 2023? Secondo Domini, «gli immobili di fascia medio bassa accuseranno probabilmente i maggiori ribassi a causa della necessità di riqualificazione energetica e qualitativa. Si prevedono poi tempi di commercializzazione più lunghi, mentre la domanda per immobili di pregio, comprese le seconde case, eventualmente per investimento, rimarrà alta. Un anno dunque positivo, alla luce anche dei tanti nuovi costruttori immobiliari che hanno creduto e che continuano a credere in questo settore».

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