Il Santuario di Sant’Antonio su Facebook grazie alla generosità di un disabile / A GEMONA DEL FRIULI

Social
Paola Treppo

L’amatissimo Santuario di San Antonio di Gemona del Friuli ora ha la sua pagina Facebook Ufficiale. La pagina nasce dalla collaborazione sinergica prestata in forma del tutto volontaria, filantropica e gratuita, da un giovane disabile che vive della zona del Santuario.

La speranza è che la pagina, che conterrà tutti gli aggiornamenti resi disponibili sull’attività del Santuario e sulle attività, compresa la Festa di Sant’Antonio che si terrà proprio il prossimo sabato 13 giugno 2020, possa diventare ben presto un punto di riferimento primario per fedeli e per chi visita i luoghi sacri.

L’importante luogo di culto è gestito dai Frati Francescani di Gemona del Friuli.

Ecco il programma della festa 

“Carissimi devoti di San Antonio, negli anni passati, da tempo immemorabile, la festa del Santo fu celebrata a Gemona del Friuli con grande solennità. Tutto impedito quest’anno dal contagio in atto”.

“Per questo motivo, la festa di quest’anno sarà grandemente ridimensionata. Le santissime messe saranno celebrate con solennità, rispettando però la distanza fra le persone” spiegano i frati.

Dal momento che nella chiesa non si può superare il numero di 105 persone e che poche altre possono essere ospitate nella Cella di San Antonio e nella Cappella delle confessioni, sarà usato il

il sagrato, la zona del chiostrino a sinistra della chiesa e l’intero chiostro, predisponendo le sedie.

Gli altoparlanti collocati nella facciata del convento permetteranno a tutti di sentire bene le celebrazioni eucaristiche.

Per la comunione si entrerà dalla porta centrale, uscendo subito dopo da quelle laterali.

Orari celebrazioni per la festa di San Antonio: 8/9/10/11 giugno.

Vespro e preghiera al Santo ore 18

12 giugno Transito di San Antonio alle ore 18

13 giugno Santissime Messe alle ore 7.30 – 9.30 – 11.00

Benedizione dei bambini e affidamento al Santo alle ore 16

Celebrazione del Vespro e Adorazione eucaristica alle ore 17

Ecco la storia del santuario (cortesia testi Gemona Turismo)

Tra gli edifici religiosi più importanti della città di Gemona del Friuli si annovera il Santuario di Sant’Antonio, di notevole interesse storico-artistico.

Risulta il più antico luogo di culto dedicato al “Santo dei miracoli” che nel 1227, durante il suo soggiorno a Gemona, aveva fatto edificare una cappella in onore della Vergine Annunziata; da questo piccolo edificio, i cui resti sono ben visibili all’interno della chiesa ricostruita dopo il 1976, “prese vita” il santuario primitivo risalente allo stesso anno della morte del santo (1231) e consacrato il 15 marzo 1248, dunque alcuni anni prima dell’inaugurazione della celebre Basilica antoniana di Padova.

Distrutto dagli eventi sismici del 1976, il sacro edificio è stato ricostruito in linee architettoniche moderne e al suo interno, a unica navata, le travi del soffitto creano dinamici giochi prospettici richiamando i sommovimenti tellurici del cataclisma.

L’unico volume recuperato e restaurato è quello del piccolo presbiterio della Cappella del Rosario, a destra dell’ingresso all’aula, dichiarata monumento nazionale per il suo alto valore artistico: risale al 1682, quale ringraziamento per la fine del contagio dalla peste e fu decorata e affrescata dall’artista svizzero Melchior Widmar.

A colpire il visitatore all’interno è senza dubbio la sinfonia di colori delle opere dell’artista udinese Arrigo Poz: l’enorme simbolico mosaico della parete di fondo, raffigurante il Mondo e l’Universo attraversati da una meteora simboleggiante la luce di Cristo; la serie delle 13 vetrate di un vivace e brillante cromatismo raffiguranti figure di Santi francescani; il rosone laterale realizzato “a mosaico” con tessere di alabastro e vetri policromi, che racconta il “Cantico delle Creature” di San Francesco, e la Cappella Penitenziale.

Caratteristica peculiare di ogni santuario è l’esposizione degli ex voto che anche qui troviamo numerosissimi. Esposti alle spalle del presiterio, esprimono la riconoscenza di fedeli per le grazie ricevuti (PGR). Alcuni sono di notevole pregio storico e artistico.

Particolarmente suggestiva è la Cella del Santo, ossia la stanza o cameretta che, secondo la tradizione, era stata abitata da Sant’Antonio durante la sua permanenza a Gemona.

E qui, sulla parete di sinistra, si trova un dipinto che raffigura la scena del miracolo del giovane risuscitato che la tradizione vuole operato dal Santo a Gemona e che i frati del Santuario amano illustrare a fedeli e visitatori.

Numerose sono anche altre opere d’arte che meritano d’essere scoperte con un’attenta visita che può esser completata al Museo “Renato Raffaelli”, sotto l’aula della chiesa.

Qui è conservato il patrimonio artistico del Convento con lavori di pittori veneti e friulani e alcune opere di autori dell’Italia centro-settentrionale, nonché molte tele del pittore svizzero Melchior Widmar.

Tra le sculture, notevole è la “Madonna Bella”, opera di scuola salisburghese della fine del Trecento in legno intagliato, dorato e dipinto.

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia