Il serpente che ama la città: ecco chi è il rettile protetto dalle leggi regionali, italiane e internazionali

Serpente immortalato in Via Mameli, a Udine, giovedì 14 novembre 2019. Il rettile è stato ripreso e 'provocato' da Elisa Dugo ai fini educativi. Si tratta infatti di un cosiddetto biacco...
Giancarlo Virgilio

Serpente immortalato in Via Mameli, a Udine, giovedì 14 novembre 2019. Il rettile è stato ripreso e ‘provocato’ da Elisa Dugo ai fini educativi. Si tratta infatti di un cosiddetto biacco o carbone, o chiarbon, meglio conosciuto nel mondo scientifico con il nome ‘Hierophis carbonarius’.

Specie protetta

Si è scoperto che è un gioiellino delle nostre terre, in particolar modo del Triveneto e dell’Istria. Ha dignità specifica ed è endemica della zona adriatica, protetto da leggi nazionali, regionali e europee. A Udine e in Friuli i biacchi sono molto comuni, in gerene sono alcune delle prede preferite dei nostri felini, portati in dono sulla soglia della porta di casa come trofei o merce di scambio per le crocchette.  Non sempre, però, i gatti, dopo averci giocato li uccidono. Spesso, dunque, riescono ad infilarsi nelle abitazioni andando a nascondersi sotto i mobili o i letti.

I carboni aiutano la derattizzazione delle città, sono infatti ghiotti di topi, ma anche di uccelli e altri serpenti velenosi. Generalmente ingollano le loro prede vive. Il loro nome deriva dal colore caratteriscono della muta che viene raggiunta in fase adulta, generalmente dopo i 3 anni. I giovani e i subadulti, invece, sono grigi e vengono definiti, insieme ad altre specie di serpenti simili, “lanze” o “frustoni” o semplicemente “bastonèr”.

I carboni non sono velenosi e sono completamente innocui. Mordono solo per difendersi, ma senza fare danni. È un rettile molto agile e attivo e ama frequentare ambienti anche antropizzati (giardini, parchi pubblici). Se catturato o bloccato, non esita a lanciarsi con furia verso l’aggressore assestando numerosi morsi, che, a causa dei denti ricurvi e affilati, possono procurare delle leggere lacerazioni. Il morso è tuttavia innocuo e la specie non è in grado di produrre veleno. In ogni caso si sconsiglia ai non esperti la manipolazione, anche perché staccando l’animale da un eventuale braccio o dito morsicato, si possono procurare delle lesioni al serpente stesso. In primavera non è raro assistere alla curiosa e spettacolare “danza” territoriale dei maschi, che si avvinghiano in verticale cercando di stendere a terra l’avversario.

In caso di emergenze

In caso di avvistamenti ravvicinati non proprio graditi, è consigliabile rivolgersi alla sezione zoologica del Museo Friulano di Storia Naturale del Comune di Udine o in caso di emergenze il numero dell’esperto Luca Lapini +39 346 157 6021

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