Il settimanale ‘Il Friuli’ in mostra a Trieste per i suoi 170 anni

La testata inaugura un'esposizione in Consiglio regionale
Redazione
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In occasione delle celebrazioni per i 170 anni della testata Il Friuli, una delle più antiche in Italia, il palazzo del Consiglio regionale a Trieste ospita la mostra che ripercorre attraverso copertine d’epoca e moderne la storia del giornale e della comunità friulana a cui ha dato e continua a dare voce. L’inaugurazione è prevista mercoledì 25 settembre alle 13.30 alla presenza del presidente dell’assemblea Piero Mauro Zanin e dei consiglieri impegnati in occasione della prima seduta dopo la pausa estiva. Nel capoluogo regionale la mostra itinerante arriva dopo il debutto a Udine a fine aprile e l’esposizione a Lignano in agosto ed è visitabile fino al 18 ottobre.

La storia

“Il giornalismo è figliolo benemerito del progresso”: esordiva l’editoriale del primo numero del giornale Il Friuli, uscito in maniera straordinaria e quasi rocambolesca il 2 novembre 1848. Anno ricco di fermenti in tutta Europa, tanto da diventare paradigmatico di una serie di eventi caotici, confusionari, spesso difficili da spiegare. Un periodo decisamente turbolento anche nella storia del Friuli, contrassegnato dalle istanze risorgimentali alle quali si contrapponeva la forza spietata della restaurazione.

Settantaquattro anni prima la “Gazzetta Goriziana” (1774-1776), stampata a Cividale da Valerio de Valerj era durata tre anni. Neppure il tentativo fatto dal foglio udinese “Florean dal Palazz” (1883-1886) avrebbe avito migliore fortuna.

Il Friuli, invece, esce regolarmente dal 7 gennaio 1849 con quattro facciate, all’inizio con tre edizioni alla settimana. Fondato da Camillo Giussani, venne poi portato avanti da Pacifico Valussi. Fu un giornale animato da forti idealismi, che immaginavano anche un’Europa diversa rispetto a quella al tempo governata dagli imperi. Nel corso degli anni, a seconda delle necessità dettate dal rapido susseguirsi degli avvenimenti, il giornale adotta cadenze, contenuti e indirizzi differenti. Registrato inizialmente come “Giornale del popolo”, nel giro di due anni diventa “Organo dell’Associazione progressista friulana”. Per tutta la seconda parte dell’800 è un giornale decisamente popolare, con ampio spazio alla cronaca dell’allora provincia del Friuli, innovativo anche sotto l’aspetto delle pagine pubblicitarie.

Entrato nel XX secolo, nel 1903 per la precisione, Il Friuli diventa “Giornale quotidiano della Democrazia” cessando le pubblicazioni tre anni dopo. La testata però resta ben presente nella memoria dei friulani tanto che nel 1919 risorge trasformandosi nell’organo di informazione dei “Popolari” friulani, per dare voce negli anni travagliati del dopoguerra ai cattolici e alle “leghe bianche”. La sua matrice storica e gli ideali che la ispirarono torna dunque a galla, incurante dello scorrere degli anni. Dopo aver retto alle minacce degli estremisti socialisti e alla violenza degli squadristi fascisti che, nel maggio del 1921, misero a ferro e fuoco la tipografia San Paolino in via Treppo dov’era stampato, Il Friuli acquisisce nel 1922 la denominazione di “Quotidiano popolare” per poi cessare ogni pubblicazione quando il regime fascista cancella ogni libertà di espressione e informazione.

Questa testata però è caparbia, come lo sono in fondo i friulani che la leggono. Sotto forma di settimanale Il Friuli riapre i battenti nel 1995, grazie all’editore Zani Piasenzotto che fonda anche la società concessionaria Euronews, trasformandosi nel classico sasso lanciato nello stagno di un panorama informativo regionale dominato da poche testate.

La testata si è dimostrata subito innovativa su tutti i fronti, compreso quello del web visto che fu la prima in regione a dotarsi di un sito all news, ilfriuli.it, e acquisendo successivamente anche la testata on line Udineseblog, interamente dedicata alle notizie sportive

Con il passare degli anni, il settimanale si è evoluto per adeguarsi alle mutate abitudini dei lettori. L’arrivo nel 2009 di un nuovo editore, l’austriaco Styria Media Group porta a un radicale rinnovo dal punto di vista della grafica e del formato, passato da quello conosciuto come ‘lenzuolo’ tipico dei quotidiani non tabloid, al formato attuale, basato sui format europei più avanzati, ridotto per dimensioni, ma non certo per contenuti.

Nel 2015 la storia del settimanale compie un nuovo importante passo avanti. Una cordata di importanti imprenditori friulani (Danieli, Calligaris, Pmp Group e Confindustria Udine) costituisce il Gruppo Mediafriuli che riunisce sotto un’unica casa oltre a questa storica testata, anche i giornali online, la società specializzata nella raccolta pubblicitaria e l’emittente televisiva Telefriuli, creando così una realtà editoriale autonoma, locale e multimediale, addirittura unica nel panorama nazionale.

 

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