Sicuramente da quando fu spostata nel 1678 al centro del piano rialzato, la fontana di Plàzze San Jacum ne ha viste di ‘tutti i colori’. Ma forse il colore nero è quello che continua dalla fine del secolo scorso a minacciarla di più. Si tratta dell’inchiostro dei pennarelli dei ‘writer’ che, non sapendo come spendere il tempo, decidono di dare il loro contributo artistico alla città come peggio non potrebbero fare. Si tratta di scritte che gridano al mondo un disperato bisogno di attenzione, un ‘io esisto’ che difficilmente può interessare a qualcuno, forse nemmeno agli stessi autori. Un vizio/raptus che in genere colpisce i più giovani che, senza meditare troppo sull’azione che stanno per compiere, mettono a continuo repentaglio la bellezza e il decoro del centro monumentale udinese.
Questa volta la mano dei ‘soliti ignoti’ ha colpito una decina di lastre in pietra che compongono il plateatico medievale di piazza Matteotti. Proprio nelle ultime ore, sono infatti apparse diverse scritte sugli elementi che gravitano intorno alla fontana realizzata dallo scalpellino Mastro Cipriano nel 1543.
Lo ricordiamo per i meno esperti: quelle non sono pietre qualsiasi, sono pietre medievali vincolate, per le quali nel 2012 furono spesi 250 mila euro pur di riportarle al loro splendore originale.