Giro di vite dei nostri vicini austriaci che da lunedì 20 dicono ‘stop’ agli assembramenti con più di dieci persone in ambito privato per ridurre il contagio da Covid-19. Il cancelliere federale Sebastian Kurz, appurata “una crescita esponenziale delle nuove infezioni”, ha deciso che “è il momento di reagire per impedire un secondo lockdown”, facendo appello al senso di responsabilità dei suoi cittadini .
Tutti i contatti sociali saranno quindi ridotti: tutti gli eventi all’interno, anche privati, saranno quindi limitati a un massimo di 10 persone, mentre per quelli all’aperto rimane valido il limite di 100 persone. Una misura che sarà applicata, da subito, anche ai matrimoni.
Esclusi dal nuovo limite, oltre alle abitazioni private – dove, su dichiarazioni del governo austriaco, sarebbe impossibile garantire controlli efficaci – anche scuole, università e cerimonie religiose (in quest’ultimo caso, con l’utilizzo delle mascherine nelle chiese). Nessun limite, per ora, relativo agli ‘assembramenti’ ai funerali, secondo le norme vigenti.
Per quanto riguarda bar e ristoranti, la consumazione può essere effettuata solo seduti, rimanendo valido il limite massimo di dieci persone per ogni tavolo, dove la mascherina può essere tolta. Obbligo di mascherina, da lunedì, anche per i mercati.
L’inasprimento delle misure punta a escludere la possibilità di assembramento in bar e club, anche oltre gli orari di apertura: il limite massimo dello ‘stop’ alle consumazioni viene fissato alla 01:00.
Attualmente, l’Austria registra oltre 7 mila infezioni, con una crescita di qualche centinaio di unità al giorno, a fronte di poco più di 15 mila tamponi giornalieri. Dall’inizio della pandemia, i positivi sono stati oltre 35 mila, di cui 28 mila guariti e poco più di 700 deceduti.
Se la maggior parte dei casi si registra a Vienna e nei Land vicini, la Carinzia, ossia la regione direttamente confinante col Friuli, registra una dozzina di casi di Coronavirus, con alcune province – come quella di Hermagor – ancora a ‘0’.