In Fvg presto la riforma dell’Arpa, nuova legge sui carburanti, scarichi e concessioni

L'assessore Scoccimarro: "Il 2021 sarà una pietra miliare per il Fvg in materia di ambiente"
Redazione

“Il 2021 rappresenterà una pietra miliare per il Friuli Venezia Giulia in materia di ambiente”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro che oggi ha illustrato alla IV Commissione del Consiglio regionale i temi di sua competenza sul disegno di legge multisettoriale.

“La nuova legge sui carburanti, sulla scorta della nostra vittoria nel contenzioso europeo – ha rilevato Scoccimarro -, sarà uno strumento più flessibile, efficiente, di maggior sostegno ai cittadini e ai distributori e con il vantaggio di ridurre le emissioni di CO2 dovute al ‘turismo del pieno’ in Slovenia”.

“Il 2021 – così l’assessore – sarà contraddistinto anche dalla riforma dell’Arpa, da FVGreen (un manifesto programmatico della Regione per i prossimi 20 anni almeno) e dalla modifica alla legge 11/2015 per introdurre la disciplina sugli scarichi e concessioni di derivazioni d’acqua. A tutto ciò si aggiungeranno gli aggiornamenti dei piani di qualità dell’aria, rifiuti e attività estrattive”.

Venendo alla legge multisettoriale, a proposito di carburanti, “includeremo una modifica provvisoria – ha spiegato Scoccimarro – che inserisce il parametro della distanza inferiore ai 10 chilometri dai confini di Stato per entrare nell’attuale Area 1 (ossia quella di massima contribuzione)”.

Il ddl 130, secondo quanto illustrato dall’assessore, prevederà una serie di norme tecniche, per lo più volte alla semplificazione degli iter amministrativi sulle autorizzazioni uniche, le attività estrattive, le risorse idriche (compresa la depurazione). Scoccimarro ha evidenziato in particolare l’importanza degli articoli dal 116 al 125 che “permettono di superare, come da accordi, l’impugnazione da parte dello Stato della nostra legge 21/2020 sulla Disciplina dell’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico. Non si tratta – ha precisato in conclusione – di modifiche all’impianto politico della legge, bensì di correttivi di natura amministrativa concordati appunto con i ministeri competenti”.

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