Incidente sul lavoro a San Vito al Tagliamento: morto un operaio

Infortunio sul lavoro in un'azienda specializzata nella lavorazione di alluminio a Ponterosso. L'incidente ha coinvolto un operatore impegnato con un muletto. Sul posto sono intervenuti i Vigili ...
Paola Treppo
loading...

Tragedia sul lavoro a Ponterosso, in un’azienda specializzata nella lavorazione dell’alluminio. L’incidente mortale ha coinvolto Marco Celant, un operaio classe 1982, residente a Fiume Veneto, che era impegnato su un carrello elevatore. Per cause in corso di accertamento, il mezzo si è rovesciato e l’uomo è rimasto schiacciato, riportando gravissime ferite.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di San Vito al Tagliamento e il personale sanitario, arrivato con l’ambulanza e l’elisoccorso. Il ferito è stato trasportato all’ospedale di San Vito, dove è deceduto subito dopo il suo arrivo. Per tutti gli accertamenti i Carabinieri di San Vito e gli ispettori del lavoro.

VIDEO: Tragedia a Ponterosso, la vittima lascia la moglie e 2 bambini piccoli

Fedriga: “Vicinanza a famiglia lavoratore deceduto”

“A nome di tutta l’Amministrazione regionale esprimiamo le nostre più sentite condoglianze ai famigliari, agli amici e ai colleghi del giovane uomo morto oggi a San Vito al Tagliamento mentre stava lavorando. Un fatto così grave ci deve spingere a riaffermare il valore assoluto della sicurezza in ambito lavorativo”. Lo afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, commentando la notizia della scomparsa del trentottenne di Fiume Veneto, rimasto schiacciato dal ‘muletto’ che stava manovrando. “L’impegno di tutti deve essere massimo per scongiurare che disgrazie di questa portata possano nuovamente ripetersi. È fondamentale – conclude Fedriga – che la cultura della sicurezza diventi un bene prezioso da coltivare con scrupolo in qualsiasi situazione e contesto professionale”.

Cgil di Pordenone: “Basta morti sul lavoro”

“Non è possibile continuare a lavorare in questo modo – scrive in una nota Cgil Pordenone -.  Un’altra morte che si doveva e si poteva evitare. Al di là della dinamica che ancora non conosciamo e delle eventuali responsabilità che saranno accertate, è evidente che siamo di fronte ancora una volta ad una tragedia che colpisce un giovane operaio e la sua famiglia, che deve interrogarci tutti se stiamo facendo abbastanza per impedire incidenti come questo”.

“Cgil, Cisl e Uil nazionali hanno presentato una piattaforma al governo e aperto una vertenza nazionale su questo grave problema – aggiunge il sindacato –. A livello locale abbiamo chiesto alle parti sociali e alla Regione di costituire una rete per la sicurezza che moltiplichi i presidi in tutti i luoghi di lavoro, garantisca la formazione continua dei lavoratori e sanzioni le imprese che non applicano in modo rigoroso le procedure e le norma previste. A Confindustria, nello specifico, chiederemo insieme a Cisl e Uil un incontro urgente, per completare il confronto già avviato sulla costituzione strutturale di questi presidi e dei comitati aziendali per la sicurezza sul lavoro, nati per contrastare il Covid e che devono allargare la loro azione anche alla lotta contro gli infortuni e le malattie professionali. Richieste, queste, che di pari passo con quelle rivendicate nella piattaforma nazionale sosterremo con le iniziative necessarie, affinché si affermi una cultura della sicurezza in tutte le realtà lavorative del nostro territorio, e non soltanto in alcune”.

Serracchiani: “Dolore acre per giovane vita spezzata”

“Di fronte a una tragedia come questa non ci sono parole, c’è solo il senso amaro di un’ingiustizia senza riparazione, un dolore acre per una giovane vita spezzata mentre portava a casa il pane. I troppi caduti sul lavoro e le loro famiglie meritano che finalmente le cose cambino e che si rompa la catena dei lutti. I duemila nuovi ispettori che arriveranno all’Inail sono il primo passo di una nuova attenzione che deve però coinvolgere tutti i soggetti, dai diversi livelli istituzionali alle imprese”. Lo afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, appresa la notizia della morte sul lavoro di un uomo di 38 anni, di Fiume Veneto (Pordenone).

Sergo: “Risorse e personale per sicurezza sul lavoro”

“Nel merito entrerà chi di dovere per dirci come sia possibile morire a 38 anni mentre si lavora. A noi l’obbligo di mantenere alta l’attenzione su questo tema”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Cristian Sergo, dopo l’incidente mortale sul lavoro a San Vito al Tagliamento, esprimendo “la vicinanza del nostro Gruppo alla famiglia della vittima”.

“A più riprese abbiamo chiesto di riportare il tema della sicurezza sul lavoro al centro dell’agenda politica, non per alimentare polemiche politiche che, tanto più in certe circostanze, non hanno senso e lasciamo volentieri ad altri – continua Sergo -. L’obiettivo deve rimanere quello di garantire gli strumenti, finanziari e di personale, per fare fronte a questa vera e propria emergenza”.

“In questa fase in cui la pandemia sta allentando la sua morsa – conclude il capogruppo M5S – ci auguriamo che i Dipartimenti delle Aziende sanitarie regionali vengano implementati per fare in modo di sviluppare un’azione di prevenzione ma anche di controllo e contrasto a pratiche che possano minare la sicurezza sul lavoro e portare a incidenti”.

Honsell (Open): “Inaccettabile trascurare sicurezza”

“Ancora un altro incidente sul lavoro mortale oggi in un’industria di San Vito. Ogni morto sul lavoro è una tragedia per tutta la comunità. Alla moglie, ai figli e ai familiari vanno il cordoglio e la vicinanza”. Così, in una nota, il consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. “L’alto numero di incidenti dopo la ripresa indica chiaramente che qualcosa è pericolosamente trascurato. Non è accettabile. Non ci può essere ripresa se non vengono prima le condizioni dei lavoratori. La vigilanza sulla prevenzione deve essere sempre più severa. Il profitto non può essere ottenuto al prezzo della vita dei lavoratori”, conclude il consigliere.

Zanon (Futura): “Vicino a dolore famiglia San Vito”

“Morire di lavoro a 38 anni, a un mese esatto da quel primo maggio che celebra il lavoro e ne invoca sicurezza e dignità. Oggi l’ennesima vittima, un giovane uomo e padre ha perso la vita in un’azienda di San Vito al Tagliamento”. E questo il messaggio di cordoglio che il consigliere regionale Emanuele Zanon rivolge alla famiglia di Marco Celant, 38enne morto oggi mentre prestava servizio. “Le leggi sulla sicurezza si sono susseguite ed evolute in questi decenni ma si muore ancora e troppo sul posto di lavoro. Da legislatore mi chiedo il perché. Da uomo e da padre mi stringo al dolore dei figli e della moglie”, conclude il rappresentante di Regione Futura in Consiglio regionale.

Potrebbe interessarti anche

©2022 TELEFRIULI. Tutti i diritti riservati | P. IVA 01313840306. La testata Telefriuli è registrata al Tribunale di Udine, n° 414/78 il 21.02.1978
Powered by Rubidia