Inneggiano allo stupro, la penna di Selvaggia Luccarelli cala su un gruppo di friulani

La comitiva si era data appuntamento in una discoteca di Lignano Sabbiadoro con tanto di magliette e tavolino targati
Giancarlo Virgilio

“Tavolo in discoteca e t-shirt ‘Centro stupri’: il vergognoso slogan di un gruppo di ragazzi”. Dalle colonne del giornale online Tpi, Selvaggia Luccarelli ha raccontato una vicenda che si è svolta sabato scorso a Lignano Sabbiadoro, durante un ritrovo che un gruppo di giovani ha tenuto all’interno di una nota discoteca della riviera friulana. La comitiva, probabilmente pensando di fare una goliardata, aveva prenotato un tavolo con il nome “Centro stupri”, così come poi riportato sul segnaposto del locale. Non solo. Qualche giorno prima, lo stesso gruppo si era ritrovato in un ristorante di San Daniele presentandosi all’appuntamento con tanto di magliette riportanti il medesimo turpe ‘slogan’.

“Ma chi sono i geni che hanno prenotato con quel nome?”– si chiede ironicamente Selvaggia Luccarelli. Come spiega lei stessa, i protagonisti di questa storia sono alcuni ragazzi di San Daniele e Udine, “tutti ampiamente maggiorenni”.

A Lignano, alcune ragazze non avevano esitato a posare divertite con il segnaposto incriminato -sottolinea la nota opinionista -. Una di queste fotografie è finita così su Twitter, generando le prime proteste e attirando l’attenzione della stessa scrittrice. Per rispondere ai commenti negativi presenti sulla fotografia, uno dei membri del gruppo ‘Centro stupri’ aveva anche provato a ‘spiegare meglio’ il concetto che li aveva spinti ad adottare quel ‘claim’: “La parte divertente è proprio lo stupro, vuoi metter quanto è divertente – ha spiegato tale Alberto, tra una sequenza di altre frasi che preferiamo omettere. Un altro di loro, tale Gianluca, sempre rispondendo alle critiche, aveva provato a zittire i detrattori con questa frase: “Non sapete cos’è la nobiltà d’animo, non sapete cos’è la democrazia…”.

Contattato da Selvaggia Luccarelli, un giovane si è però scusato, sia per quanto avvenuto durante le feste, sia per quanto vergato sui social: “Mi scuso a nome di tutti per le cose scritte e pubblicate, mi vergogno estremamente per l’accaduto, ho fatto una scemenza – ha detto Giacomo alla cronista-. Mi vergogno estremamente per l’accaduto, ho fatto una scemenza  . Non voglio giustificarmi e mi dissocio da alcune frasi che non ho scritto io. Non ho valutato le conseguenze e il potere dei social”.

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