Intimidazioni e spedizioni punitive contro gli ambulanti: arresti in Veneto e Friuli

Alle prime luci dell’alba, personale della Direzione Investigativa Antimafia e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Trieste, al termine di complesse indagini di P.G., hanno eseguito un...
Paola Treppo
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Alle prime luci dell’alba, personale della Direzione Investigativa Antimafia e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Trieste, al termine di complesse indagini di P.G., hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di numerosi soggetti. L’attività è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Trieste. Gli arrestati devono rispondere, a vario titolo, di diversi episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per avere costretto – con reiterate condotte intimidatorie – numerosi commercianti ambulanti friulani e veneti a non esercitare la propria attività imprenditoriale ed al fine di impedire il regolare svolgimento, a Bibione (VE), della nota manifestazione fieristica estiva denominata “I Giovedì del Lido del Sole”.

Lo scopo era quello di riuscire ad ottenere un diretto controllo delle predette attività economiche e condizionare così il libero mercato e lo sviluppo economico e sociale della rinomata località turistica.

Particolarmente significativi alcuni episodi in cui sono state organizzate spedizioni punitive con armi nei confronti di chi non sottostava alla egemonia imposta dal capo del gruppo criminale anche in altre manifestazioni fieristiche del litorale friulano – veneto. Sono ancora in corso perquisizioni con l’ausilio di uomini e donne dei Reparti territoriali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché dai militari dell’8° Reggimento Genio Guastatori di Legnago presso i luoghi nella disponibilità delle persone indagate nelle province di Udine, Venezia e Pordenone.

Morra: “Le mafie sono ormai ovunque”

“E c’è ancora qualcuno che teorizza di territori vergini rispetto a certe degenerazioni violente e criminali! Le mafie sono ormai ovunque!”, commenta su Facebook Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia.

«Il quadro emerso dall’operazione odierna – prosegue il senatore ringraziando la Dia, la Guardia di finanza e la Dda di Trieste- è quello di infiltrazioni di camorra in un territorio che si pensava immune, e proprio questa convinzione di impermeabilità a certi fenomeni è il grave errore di chi si reputa invulnerabile».

Secondo il presidente della Commissione parlamentare antimafia è ora necessario sollecitare l’attenzione e la sensibilità dei cittadini, degli operatori economici a denunciare, a porre subito un argine a queste degenerazioni mafiose». «Trieste – riflette – che sembra così lontana dai territori tipicamente investiti da fenomeni criminali, dimostra come l’attenzione della politica non deve mai venire meno né illudersi per ipotetiche zone di immunità. La commissione Antimafia potrebbe pianificare una prossima missione a Trieste proprio per indagare a fondo quanto sta succedendo e dare un segno concreto di presenza e vicinanza alla societa’ civile sana e onesta che non piega la testa».

Serracchiani: Arresti a Nordest siano stimolo a più contrasto

“L’operazione condotta della Dia assieme alla Guardia di Finanza e alla Dda di Trieste è meritoria e ha un forte significato dal punto di vista del contrasto attivo alla criminalità organizzata, ma dobbiamo riconoscere che serve un impegno più esplicito e complessivo contro un fenomeno che non lascia intatta nessuna isola felice. Corretta è la lettura di chi già qualche anno fa metteva in guardia rispetto al fatto che su questi territori non si può più parlare di infiltrazioni ma di veri insediamenti della criminalità organizzata. Purtroppo la messa in opera di metodi mafiosi è stata già riscontrata anche in città solo apparentemente silenti come Trieste, dove invece è da preservare un tessuto civile e un diffuso rispetto della legalità che può far da argine all’aggressione criminale”. Lo dichiara la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, a seguito degli arresti operati in relazione a fenomeni di estorsione aggravati dal metodo mafioso nei confronti di commercianti ambulanti friulani e veneti.

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