Invoca squadroni della morte, sospeso il responsabile della Protezione civile di Grado

Dopo la rivolta all'ex caserma Cavarzerani di Udine, finisce nella bufera il responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga, che in un post su Facebook, commentando quanto accaduto, i...
Redazione

Dopo la rivolta all’ex caserma Cavarzerani di Udine, finisce nella bufera il responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga, che in un post su Facebook, commentando quanto accaduto, invoca ‘i squadroni della morte‘ per ‘risolvere’ il problema. Il commento choc fa in breve il giro del web, riportato anche da varie testate nazionali. E a nulla è valso il passo indietro di Felluga che, sul suo profilo social, scrive: “Chiedo scusa per quello che ho scritto. Chi mi conosce sa già che non lo penso. E’ stato uno sfogo senza pensare”.

Il sindaco dell’Isola d’Oro, Dario Raugna, infatti, sul caso prende una posizione netta:Non posso che prendere le distanze dalle dichiarazioni di Giuliano Felluga che sono di un tenore inaccettabile e che gettano discredito sulla città di Grado e sulla Protezione Civile, che si era distinta per il fondamentale operato in questi mesi di emergenza sanitaria e in quella dell’acqua alta dell’autunno scorso”.

“Provvederò immediatamente a sospendere Felluga dall’incarico di coordinatore della squadra comunale di Protezione civile nelle more di ulteriori determinazioni. Mi sento particolarmente amareggiato considerato che in questo periodo difficile con Felluga c’è stato un rapporto di grande collaborazione che ha portato importanti risultati per la nostra comunità, ma il tenore delle sue esternazioni non lascia spazio a provvedimenti diversi rispetto a quelli che stiamo adottando”, conclude Raugna.

“Le dichiarazioni di Felluga ammettono solo l’immediata rimozione dall’incarico. Bene ha fatto il sindaco Raugna”. A dirlo è stato il vice presidente della Regione Fvg con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi. “La Protezione civile regionale del Fvg e nazionale si uniscono nel condannare affermazioni inaccettabili per i nostri volontari di valore”.

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