Le squadre comunali di Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia si fermano dopo il caso-Preone, dove il sindaco e il coordinatore del locale gruppo di volontari hanno ricevuto una pesante multa in seguito alla sfortunata morte di Giuseppe De Paoli, caposquadra della Protezione Civile locale, avvenuta nello scorso luglio durante un’operazione di rimozione di alberi caduti dopo il maltempo che aveva colpito la zona di Pozzis. La decisione di incrociare le braccia è avvenuta al termine di una riunione tra i coordinatori regionali: a diffondere la notizia è stata questa mattina è stato il Comune di Monfalcone, che ha indetto un incontro con la stampa per annunciare lo stop alle operazioni dei volontari sul territorio proprio in segno di protesta. “Ho già interpellato i nostri rappresentanti a Roma – ha detto il sindaco Anna Cisint – perché bisogna assolutamente cambiare la legge: non è possibile che una persona che presta volontariato puro come un coordinatore di Protezione Civile rischi multe e conseguenze penali per il proprio operato a beneficio della collettività”.
La Protezione Civile incrocia le braccia contro il caso Preone

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