La Repubblica Italiana festeggia 75 anni di storia, democrazia e unità

Questa mattina la cerimonia in Piazza Libertà
Redazione

Oggi, 2 Giugno, si celebrano i 75 anni della Repubblica italiana. La cerimonia ufficiale, in Friuli Venezia Giulia, è in programma dalle 10.30 al Sacrario militare di Redipuglia, con successiva deposizione al sacello del Duca D’Aosta. A rappresentare le Istituzioni nazionali sarà presente il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. A rappresentare la Regione, sarà invece il vicepresidente Riccardo Riccardi.

Le celebrazioni della Festa sono iniziate questa mattina alle 8, a Gorizia, in Piazza della Vittoria, alla presenza del Prefetto Raffaele Ricciardi delle massime autorità civili e militari. A Udine, alle 9, si è tenuta l’alzabandiera in piazza della Libertà, alla presenza del sindaco Pietro Fontanini, del prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, e del questore Manuela De Bernardin Stadoan.

Dopo le note dell’Inno nazionale ha fatto seguito la deposizione di una corona ai piedi del Tempietto ai Caduti della Loggia di San Giovanni, secondo il cerimoniale guidato da militari della Brigata Alpina Julia.

Cerimonie anche a Pordenone, nel piazzale Ellero dei Mille, alle 10.15, alla presenza dell’assessore regionale Stefano Zannier e a Trieste. 

Questa mattina, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria. Il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato con Bandiera e Banda. Il Presidente Mattarella ha, quindi, deposto una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto, alla presenza dei Presidenti di Senato e Camera, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Corte Costituzionale. Al termine, le Frecce Tricolori hanno sorvolato su Piazza Venezia.

Le celebrazioni continueranno nel pomeriggio, in tutta la regione. A Udine, a partire dalle 15, si terrà la cerimonia di consegna dei diplomi ai cittadini insigniti dal Presidente della Repubblica delle onorificenze di Cavaliere, Ufficiale e Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, per essersi distinti nel pensiero e nelle opere nel campo della scienza, delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di cariche pubbliche e di attività svolte ai fini sociali, filantropici e umanitari. Durante la cerimonia, che si terrà – per motivi di sicurezza – a invito, in tre turni e all’aperto nel giardino di Palazzo Antonini-Maseri, eccezionalmente concesso per l’occasione, il Prefetto Massimo Marchesiello procederà anche alla consegna della onorificenza di “vittima del terrorismo” a un militare che era di stanza in Afghanistan, nonché alla consegna al Sindaco di Treppo Ligosullo Luigi Cortolezzis dello stemma e del gonfalone del nuovo Comune nato da fusione nel 2018. Alle 19, infine, la giornata celebrativa si concluderà con l’Ammainabandiera, sempre in piazza Libertà.

A Gorizia, alle 17.30, ai giardini del Palazzo del Governo, il Prefetto consegnerà i diplomi delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a 19 cittadini isontini. Infine, alle 19.30, a conclusione degli eventi celebrativi, si terrà nella Piazza della Vittoria la cerimonia dell’Ammainabandiera.

A Trieste, dalle 19, con un breve intervento del Prefetto Valerio Valenti e con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica ai Prefetti, e si concluderanno alle 20 con l’Ammainabandiera. Nel corso della cerimonia saranno consegnate le onorificenze assegnate dal Capo dello Stato ai cittadini giuliani.

Il messaggio di Mattarella alle Forze Armate

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, il seguente messaggio:

«Settantacinque anni fa, riconquistata la libertà, il popolo italiano poté, con il referendum del 2 giugno 1946, scegliere il proprio destino.
Il voto per la Repubblica consentì all’Italia di intraprendere il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello sviluppo. Un passaggio storico tanto atteso e fondamentale per tutti i cittadini duramente provati da una stagione di guerre e dalla dittatura.
Un patto di cittadinanza sancito dal suffragio universale che, per la prima volta, includeva in maniera completa il voto femminile. Gli italiani e le italiane, insieme, per una nuova Italia.
Da allora il processo di crescita e consolidamento della democrazia non si è mai interrotto e ha superato altre terribili prove, come la sfida del terrorismo.
La Repubblica, in questi anni, ha rafforzato costantemente il proprio prestigio con una autorevole partecipazione alle Organizzazioni internazionali, dalle Nazioni Unite, all’Alleanza Atlantica, alla Unione europea, di cui è stata fondatrice ed è convinta e attiva sostenitrice.
A questo sforzo hanno contribuito in maniera significativa le Forze Armate, legate alle Istituzioni della Repubblica e alla sua Costituzione dallo speciale giuramento di fedeltà.
Ad esse va la riconoscenza del Paese per la dedizione al servizio e il valore dimostrati anche nella complessa e delicata situazione emergenziale che minaccia la nostra salute, il nostro benessere e il libero esplicarsi delle nostre esistenze.
Rinnovo, con particolare commozione, la gratitudine del popolo italiano a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per l’Italia e alle loro famiglie costrette a convivere con un dolore incolmabile.
La congiuntura sanitaria non consentirà, per il secondo anno di seguito, di tenere la tradizionale manifestazione nella quale si celebra anche l’abbraccio dei cittadini alle Forze Armate.
Mi è grato, in loro nome, in questo giorno della Festa della Repubblica, esprimere ai militari di ogni ordine e grado e al personale civile, l’apprezzamento per l’insostituibile apporto offerto al bene comune.

Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!»

2 Giugno: Rojc (Pd), dalla storia la forza di rinascere

“Un voto da cui è cominciata una storia nuova, un nuovo modo di essere cittadini italiani e di rispettare diritti e libertà di tutti, anche di chi ne era escluso come le donne e le minoranze. E’ un orgoglio essere, da 75 anni, un Paese in cui il popolo ha l’ultima parola, nelle regole della democrazia. La forza di rinascere, la solidarietà nella diversità, una generosità che vince i piccoli interessi di parte, la volontà e l’intelligenza: da qui ripartiamo tutti assieme per uscire dalla pandemia e tornare sul nostro cammino di crescita civile, sociale ed economica. Fiduciosi in noi stessi, sempre più europei”. È la riflessione della senatrice Tatjana Rojc (Pd) formulata in occasione della Festa della Repubblica, a margine delle solenni celebrazioni  a Trieste, in piazza dell’Unità d’Italia.

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