Latitante arrestato dopo due anni, «Fregato da una donna»

L'uomo è finito nella trappola tesa dai carabinieri. Si tratta di un condannato per furto, rapina, lesioni e porto abusivo d'arma
Redazione
E’ stato un Maresciallo del Nucleo Investigativo di Pordenone nella mattinata di ieri a rintracciare ed arrestare il latitante G.A.,  43 anni, clandestino senza fissa dimora, di nazionalità armena,  condannato per una serie di reati che vanno dal furto, alla rapina, alle lesioni personali, al porto abusivo d’arma, commessi dal 2013 al 2016 ai danni di comuni cittadini e titolari di attività commerciali  in  FVG. L’arrestato era destinatario di un’ordinanza di carcerazione dal Procuratore della Repubblica di Pordenone, dott. Raffaele TITO, per una pena complessiva di 2 anni, 8 mesi e 26 giorni, ed una multa di 10.620 euro ed ammenda di 8000 euro.
L’armeno aveva fatto perdere le proprie tracce da quando 2 anni fa era stato dichiarato clandestino sul territorio nazionale. Viveva per non essere rintracciato come un lupo solitario, di rudere in rudere, svolgendo lavoretti edili per ignari cittadini, finchè i militari incrociando una serie di dati che lo riguardavano hanno individuato un potenziale recapito telefonico attraverso cui riuscivano  a contattarlo commissionandogli dei lavori da effettuare presso un abitazione sita in Udine.
Il ricercato accettava quindi un incontro conoscitivo presso un bar nella zona centro studi di Udine, al quale tuttavia non si presentava personalmente ma inviava un soggetto, per altro risultato assolutamente estraneo alla vicenda.
Di fatto l’armeno, risultato in seguito, per sua stessa ammissione, aver ricevuto un addestramento militare, evidentemente addestrato a non fidarsi, non si presentava all’incontro adducendo di essere impegnato in altro luogo.
I militari non desistevano ed intavolavano una lunga trattativa telefonica, fingendosi imprenditori che gli avrebbero commissionato alcuni importanti lavori di ristrutturazione, così riuscivano a convincerlo ad incontrarsi in altro luogo, poco distante, per poi portarlo all’appartamento da ristrutturare.
L’Armeno si presentava all’incontro, sicuramente invogliato anche dal fascino dell’Imprenditrice Marescialla, ma dopo un accenno di  fuga attraverso i palazzi di una nota via di Udine, veniva raggiunto ed arrestato.
Le sue ultime parole da uomo libero sono state “Avevo avuto il sospettto di cadere in una trappola, ma una donna è una donna e mi ha fregato. Sono la rovina degli uomini”.

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