Lavori in via Mercatovecchio il giallo dei reperti sotterranei

Preceduti e accompagnati dalle polemiche. E’ il destino dei lavori in via Mercatovecchio a Udine. Ed ora è giallo su possibili reperti archeologici nel sottosuolo. Non c’è nulla per il vicesindaco Mic...
Paola Treppo
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Proseguono speditamente i cantieri di via Mercatovecchio a Udine. La storica strada, cuore della città, è stata chiusa per diverse decine di metri a partire dalla loggia. I commercianti che operano da anni lungo la via segnalano già un calo di lavoro, sull’ordine del 30% nei fine settimana. Altri problemi sono la mancanza degli autobus dall’avvio dei cantieri e c’è il timore che il bus non transitino mai più, con conseguente calo dei clienti più anziani. Ma non è finita qua. 

Sottosuolo sotto la lente d’ingrandimento

“Mettere mano a via Mercatovecchio darà luogo a non poche problematiche”, almeno secondo l’architetto udinese Pierluigi Grandinetti, docente di architettura allo Iuav di Venezia. “Dalle informazioni raccolte – spiega Grandinetti – risulta che lì anticamente vi era il fossato del colle del Castello, poi riempito, come dimostrano i materiali sciolti ritrovati durante alcuni lavori nel sottosuolo. Via Mercatovecchio si appoggia sull’ultimo terrazzamento del colle, il che spiega – continua il professore – il diverso livello dei due marciapiedi: quello a nord più alto, quello a sud più basso”.

Proprio per raccordare tale dislivello, fu realizzata una carreggiata a schiena d’asino. Come mostra una fotografia dei primi del ‘900, la pavimentazione era in acciottolato, poi sostituito dal porfido. Materiali, questi, che consentono il drenaggio della pioggia e delle acque che naturalmente scendono dal colle. “La domanda che mi pongo – dice Grandinetti – è se nel progetto attuale sia stata o meno mantenuta la lastra inclinata di calcestruzzo fibrorinforzato prevista come sottofondo – del tutto inadeguato – nel primo progetto, sistema che non consentirebbe il drenaggio dell’acqua e metterebbe i negozi sul lato sud a rischio di allagamenti”.

Infine, c’è la complessità del sottosuolo della strada. Oltre a una vera e propria ragnatela di reti impiantistiche, lì su entrambi i lati della strada c’è ancora un’antica fognatura a volta fatta in mattoni. Sul lato sud, inoltre, vi sono i magazzini sotterranei, ricavati dalla vecchia strada sotterranea utilizzata per il rifornimento delle botteghe attraverso opere di muratura. Tutti manufatti che possono risultare di interesse archeologico, come lo stesso fondo della strada.

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