Le Bcc contestano mancata proroga misure flessibilità EBA sulle moratorie dei crediti

"A rischio la capacità delle banche di erogare credito, a scapito di famiglie e imprese. Preoccupazione della Federazione delle Bcc del Friuli-Venezia Giulia"
Redazione

Allarme credito da parte della Federazione italiana delle Banche di credito cooperativo e Casse rurali. Federcasse, per bocca del presidente Augusto dell’Erba, contesta la decisione dell’EBA, European Banking Authority – Autorità Bancaria Europea di non prorogare, almeno fino a gennaio 2021, le misure di flessibilità a favore delle moratorie dei crediti scadute il 30 settembre, con il rischio concreto di incidere negativamente sulla capacità delle banche di erogare credito, a scapito di famiglie e imprese.

Una preoccupazione condivisa anche dalla Federazione delle Bcc del Friuli-Venezia Giulia, attraverso il suo presidente Luca Occhialini. «La situazione continua a rimanere difficile per la nostra economia e per gli imprenditori alle prese con l’incognita della pandemia – osserva Occhialini –. Oggi più che mai è necessario dare risposte alle famiglie e andare incontro alle esigenze aziendali, accompagnando la ripresa delle attività produttive».

Federcasse, che nei giorni scorsi aveva chiesto ufficialmente una proroga almeno fino al 31 gennaio 2021 (e al 31 marzo 2021 per le imprese del turismo), in coerenza con quanto previsto dal Decreto Agosto in fase di conversione, ritiene che ora si possa aprire una ulteriore situazione di incertezza. «Non possiamo escludere – si legge in una nota di dell’Erba – che una precoce rimozione delle misure dell’EBA possa portare ad una riduzione della capacità complessiva delle banche di erogare credito, con effetti pesantissimi. Questo perché, allo stato attuale, non sono venute meno le ragioni che hanno portato a varare le moratorie».

In pratica, essere costretti a classificare come “cattivo pagatore” un imprenditore oggi in momentanea difficoltà e che sarebbe invece di nuovo in grado di onorare il suo debito con la banca in una situazione di ripresa più consistente, sarebbe un danno sia per l’impresa esposta sia per la banca creditrice. La posizione di Federcasse è sostenuta dai numeri che confermano l’eccezionale supporto dato all’economia reale (famiglie, imprese, professionisti) dalle banche di comunità in questi mesi segnati dall’emergenza Covid. In particolare, per quanto riguarda le moratorie sui crediti, ad oggi sono oltre 335 mila le pratiche deliberate dalle Banche di credito cooperativo, Casse rurali e Casse Raiffeisen e già operative per un importo complessivo superiore ai 40 miliardi di euro.

Al 28 settembre scorso, le 250 Bcc italiane – organizzate nei due Gruppi bancari cooperativi Iccrea e Cassa Centrale Banca e, in Alto Adige, attorno alla Federazione Raiffeisen – avevano complessivamente trasmesso al Fondo di garanzia delle PMI 164 mila richieste di garanzia a valere sulle misure del “Decreto Liquidità”.

Si tratta di circa il 15% del totale delle pratiche inviate al Fondo, secondo dati forniti dal Medio Credito Centrale. L’importo complessivo dei finanziamenti del Credito cooperativo e assistiti dalle garanzie statali ha superato i 9 miliardi e 400 milioni di euro, l’11% del totale. Delle complessive 164 mila richieste, 139 mila hanno riguardato pratiche relative a prestiti fino a 30 mila euro per un importo complessivo superiore ai 2 miliardi e 780 milioni di euro.

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