Ecco l’esito degli esami tossicologici sul corpo di Liliana Resinovich

Continua il giallo sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne di Trieste scomparsa da casa il 14 dicembre, poi ritrovata morta il 5 gennaio in un boschetto appartato del quartiere San Giovanni. &nbs...
Redazione

Si rafforza l’ipotesi del suicidio nel giallo della morte di Liliana Resinovich, la 63enne di Trieste scomparsa da casa il 14 dicembre, poi ritrovata morta il 5 gennaio in un boschetto appartato del quartiere San Giovanni. 

Gli esami tossicologici sulle matrici biologiche prelevate dal corpo della donna hanno rivelato che la pensionata, prima di spegnersi, non aveva assunto droghe né farmaci particolari o sostanze tossiche. Alla luce di ciò, il quadro investigativo rimane immutato e le ipotesi di suicidio sembrano trovare sempre più forza.

Attraverso l’analisi di alcuni campioni, sono state rilevate alcune tracce di un multivitaminico, di un’aspirina e di una tachipirina, ma non con concentrazioni tali da poter alterare il suo stato psicofisico.

Lo screening tossicologico è stato eseguito attraverso le più sofisticate metodologie di ricerca e ha potuto appurare che Liliana Resinovich avesse ingerito, probabilmente durante la sua ultima colazione, del caffè e delle uvette.

Proseguiranno nei prossimi giorni ulteriori attività d’indagine affidate dalla Procura alla Squadra Mobile della Questura di Trieste.

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