«L’Italia piange due servitori dello Stato. Il Paese non vi dimenticherà mai»

Arrivati in Italia i feretri dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci
Alessandra Salvatori

“L’Italia piange due servitori dello Stato. Onore all’Ambasciatore Luca Attanasio e a Vittorio Iacovacci, militare dell’Arma dei Carabinieri. Il nostro Paese non vi dimenticherà mai”. Queste le parole espresse dal ministro degli esteri Luigi Di Maio che nella notte ha accolto l’arrivo delle salme dei due italiani uccisi in servizio in Congo. I feretri sono arrivati all’aeroporto di Ciampino a bordo di un aereo di Stato. Ad attenderli erano presenti anche il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Impossibilitato a presenziare per un piccolo problema di salute il Presidente della Repubblica Mattarella.

Ad accogliere sulla pista le due bare un picchetto militare interforze, composto anche da carabinieri del tredicesimo reggimento Friuli Venezia Giulia, che fa parte della seconda Brigata mobile dell’Arma, di cui Iacovacci era componente. Ai bordi della pista anche il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Teo Luzi e i comandanti delle altre forze armate. Le autopsie sui corpi sono attese in mattinata al Policlinico Gemelli di Roma. Seguiranno, domani, i funerali di Stato.

Luigi Di Maio alle 9 ha iniziato a riferire alla Camera dei Deputati le informazioni di cui è in possesso in merito ai tragici eventi accaduti il 22 febbraio 2021, nel quale sono è rimasto ucciso, oltre all diplomatico italiano e il militare dell’Arma in stanza a Gorizia, anche l’autista, Mustapha Milamb. 

“Non risparmieremo sforzi per arrivare alla verità sulla fine dei nostri connazionali in Congo”, ha spiegato in aula il ministro. “È stato straziante ieri sera accogliere, a fianco del Presidente Draghi e dei familiari, le salme dei nostri due connazionali, vittime del vile agguato che ha stroncato le loro giovani vite e sconvolto quelle dei loro cari”. “Per rendere onore e merito all’ambasciatore, bisogna concentrare l’attenzione sul Congo e sull’Africa, sulla strada di quanto indicato dal diplomatico”, ha aggiunto il ministro. 

Di Maio ha quindi ricostruito gli spostamenti di Attanasio e Iacovacci e l’attacco subito dal convoglio, in base alle informazioni che sono state raccolte fin qui è che saranno verificate dagli inquirenti. I nostri connazionali si stavano spostando da Kinshasa e Goma, un percorso di circa 2.500 chilometri, nell’ambito di una missione legata ad un programma alimentare per le scuole delle Nazioni Unite.

La ricostruzione dell’attentato

“Diversamente da quanto apparso sulla stampa – ha precisato Di Maio – la nostra ambasciata è dotata di due vetture blindate a bordo delle quali Attanasio si spostava, con almeno un carabiniere a sua tutela”. Nell’ambasciata operano due militari in missione quadriennale ed altrettanti che si alternano per periodi di 180 giorni. Iacovacci rientra in questa seconda categoria. Il ministro ha evidenziato come l’episodio riapra la discussione sul tema della sicurezza in cui operano i diplomatici e i militari italiani all’estero. Di Maio ha precisato che la Farnesina classifica la Repubblica democratica del Congo in terza fascio di rischio su quattro. “Questo – ha precisato – denota un livello di rischio alto”.

Quanto alla dinamica dell’assalto, il ministro degli Affari esteri ha detto che tutto è successo attorno alle 10.15 ora locale.

Sei uomini con armi leggere hanno sparato dei colpi in aria e posizionato dei mezzi di traverso, per bloccare il convoglio. Di Maio ha riferito che c’è un video nel quale si intravedono le fasi iniziali dell’attacco. Gli spari sono stati avvertiti da militari dell’esercito e ranger che si trovavano a un chilometro di distanza e che subito sono accorsi per verificare cosa stesse accadendo. I sei assalitori, per convincere l’equipaggio a seguirli nella boscaglia, avrebbero sparato all’autista del mezzo, uccidendolo. Quando militari e ranger sono intervenuti, intimando agli aggressori di abbassare le armi – ha riferito alla Camera di Maio – questi ultimi avrebbero fatto fuoco contro Iacovacci, morto sul colpo, e contro Attanasio, ferendolo gravemente. L’ambasciatore sarebbe poi stato trasferito in ospedale, dove è morto. “Qui – ha sottolineato il capo della Farnesina – si fermano le nostre informazioni”.

Di Maio ha precisato che la missione a Goma si è svolta su invito delle Nazioni Unite e seguendo il protocollo del Pam. “Per questo – ha fatto sapere in aula – abbiamo chiesto al segretario generale Guterres di fornire un rapporto dettagliato delle operazioni e l’apertura di un’inchiesta che chiarisca l’accaduto e in capo a chi fossero le responsabilità. Ci attendiamo l’invio di un rapporto dettagliato”.

Il capo della Farnesina ha riferito di un colloquio telefonico con la ministra degli Esteri congolese: “E’ stata assicurata massima collaborazione con l’Italia per far luce su responsabilità e dinamiche dell’attentato”. Di Maio ha ricordato che sono in corso accertamenti anche da parte della Procura di Roma, su incarico della quale i carabinieri del Ros hanno svolto in Congo una prima missione investigativa, cui ne seguiranno altre.

Articolo in aggiornamento-. 

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