I maltrattamenti nei confronti della moglie sono durati quattro anni, prima a parole, poi con i fatti. Per questo un friulano di 60 anni è stato condannato del Tribunale di Udine a 3 anni e 3 mesi di reclusione, nove mesi in più rispetto a quanto chiesto dal pm. Alla moglie, di due anni più giovane e rappresentata dall’avvocato Mauro Dolegna, dovrà versare 18mila euro di risarcimento.
Gli improperi e le umiliazioni cominciarono nel 2016 per durare tre lunghi anni. Stando alle accuse, l’uomo la zittiva dicendole che non capiva nulla, la chiamava sanguisuga, imbranata e incompetente. A metà del 2019, in fase di separazione, le cose peggiorarono con tre episodi di violenza fisica causati da futili motivi. In un’occasione le ha chiuso la spalla tra la finestra e il telaio del serramento, tirandole per i capelli e gettandola sul letto. Passati quattro mesi la gettò a terra e due settimane dopo la colpì ripetutamente alla testa con una scarpa. Solo dopo l’ultima aggressione, poco prima del lockdown per il coronavirus, la donna trovò la forza di denunciarlo.
Il difensore del marito, l’avvocato Paolo Viezzi, ha annunciato ricorso in appello.